Le gustose varietà di castagna della Campania

Nella tradizione contadina campana la castagna costituisce uno dei suoi fiori all’occhiello tanto da meritare il presidio IGP per le produzioni di Roccamonfina, Montella e Roccadaspide

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Tra i tanti prodotti tipici della Campania, la castagna è senza dubbio uno dei migliori.
Nella tradizione contadina campana la castagna costituisce uno dei fiori all’occhiello della produzione agricola regionale, tanto da meritare diversi presidi di Identificazione Geografica protetta.

Le castagne di Roccamonfina

La produzione delle castagne nel casertano è particolarmente importante nell’area del Parco regionale di Roccamonfina e Foce del Garigliano. In particolare, nella città di Roccamonfina dal febbraio 2021 ci si può fregiare del marchio di Identificazione Geografica protetta. La tradizione delle castagne in questa zona della Campania affonda le proprie radici nella leggenda. Secondo la tradizione la diffusione delle castagne sarebbe legata ai francescani Bernardino da Siena e Giacomo della Marca che nel 1430 si sarebbero recati a Roccamonfina per venerare una statua della Vergine. I due futuri santi avrebbero poi piantato, nei pressi del Santuario dei Lattani un seme di castagno che avrebbe poi dato origine al bosco.

La Roccamonfina è famosa per la sua qualità Tempestiva, cioè i primi frutti che vanno a maturazione, attorno al mese di ottobre. Vi sono poi le qualità Napoletana, Mercogliana, Pezzutella, Lata e tante altre con una particolare sapore che si prestano a diversi usi.

Le varietà di castagna IGP della Campania – Roccamonfina, https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Chestnuts?uselang=it#/media/File:2006-11-16Castanea_sativa01.jpg

La Castagna di Montella

La città di Montella, arroccata nell’Irpinia, è famosa per la produzione della castagna omonima, divenuto un marchio DOC nel 1987 e IGP nel 1997. Quella della cittadina irpina sarebbe è una tradizione antica, documentata già nel XI secolo. La castagna di Montella è stato un prodotto che, alla fine degli anni ’80, ha fatto da apripista a altri prodotti agricoli italiani. Questa varietà ha ottenuto per prima la denominazione di origine controllata, per un prodotto ortofrutticolo. Il marchio DOC non ha fatto altro che certificare la qualità di un prodotto antico del territorio e che si è affermato nel tempo come un catalizzatore di interesse mediatico e turistico per l’intera area dei Montella.

All’inizio dell’autunno, tra ottobre e novembre si tiene tutti gli anni una sagra delle castagne che accende i riflettori sull’intera filiera della castagna nella valle del fiume Calore. Al centro dell’attenzione non vi è solo la castagna come prodotto principe del territorio, ma vi sono anche tutti i suoi derivati come i dolci, lavorazioni particolari e semplici come le valani bollite o le pistate da usare nella zuppa di ragioli.

Le varietà di castagna IGP della Campania – Montella, https://it.wikipedia.org/wiki/Castagna_di_Montella#/media/File:Castello_del_Monte_Montella.JPG

Nonostante i problemi che si sono susseguiti negli ultimi anni la castagna continua a godere di salute e favore. Agli inizi del nuovo millennio si è tenuto per la salute del prodotto attaccato da specie invasive verso cui non si avevano inizialmente difese. Le piante vennero attaccati dal cinipide galligeno del castagno proveniente dalla Cina. Il parassita usando il castagno come luogo per lo sviluppo delle proprie larve non permetteva lo sviluppo dei frutti dell’albero. Nel 2020 poi a causa della recrudescenza del covid in autunno e con le ulteriori restrizioni operate dall’autorità si decise, per la prima volta di non tenere l’annuale sagra delle castagne.

Oltre a quelle delle zona di Montella, vi sono altre località dove trovare importanti castagneti in Irpinia, come a Nusco, Bagnoli Irpino e Summonte.

Il marrone di Roccadaspide

Oltre le zone interne dell’Irpinia vi è anche il Cilento a offrire importanti produzioni di castagne. Famoso è il marrone di Roccadaspide che si può fregiare anch’esso del marchio IGP dal 2008. Rinomato per la sua dolcezza che permette di consumarlo anche fresco, il marrone di Roccadaspide è tra le varietà di castagna più apprezzate della Campania sia per il consumo al dettaglio che all’ingrosso per le lavorazioni dolciarie.

Come per la produzione di Montella, anche quella di Roccadaspide è una storia che affonda le proprie radici nel XI secolo. Dall’archivio della Badia di Cava si apprende che già nel 1183-84 vi erano così tanti castagneti nell’area da necessitare di un amministratore apposito. La diffusione dei castagneti nell’area cilentana e dell’entroterra campano è riferibile alla presenza benedettina. I monaci diffusero nelle loro pertinenze il castagno dai cui frutti era possibile ricavare una farina idonea a un gran numero di produzioni alimentari e capace di conservarsi per diverso tempo in condizioni ottimali.

Le varietà di castagna IGP della Campania – Marroni di Roccadaspide, https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Marrone_di_Roccadaspide?uselang=it#/media/File:Marroni_di_Roccadaspide.jpeg

Il castagno in questo caso divenne ben presto, e per molto tempo, una pianta che permetteva mille usi. Non solo permetteva l’alimentazione della popolazione con i suoi frutti, ma allo stesso tempo il legno era una fonte utile sia alla costruzione di mobilio e utensili, ma anche per scaldare le case come legna da ardere.

Nel Cilento è possibile trovare importanti e pregiate produzioni di castagne anche a Castel San Lorenzo, Ravello, Scala e Tramonti.

A ogni modo la castagna si è affermata in Campania come uno dei prodotti tipici migliori, capace di promuovere il territorio sotto tutti i punti di vista.

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