“Quant’è bella giovinezza,
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non v’è certezza”
Impossibile non riconoscere questi versi, contenuti nella “Canzone di Bacco” e diventati famosi come il loro autore: Lorenzo De’ Medici, detto il Magnifico.
Lorenzo apparteneva alla grandiosa famiglia dei Medici, che ebbe il suo primo esponente importante in Cosimo il Vecchio, nonno di Lorenzo, e fu signore di Firenze dal 1469 alla sua morte. Il Magnifico non fu solo uno dei più significativi uomini politici del Rinascimento, sia per aver incarnato l’ideale del principe umanista, sia per l’oculatissima gestione del potere, ma anche scrittore, poeta e mecenate. Protagonista indiscusso dello scenario politico della seconda metà del ‘400, Lorenzo de’ Medici seppe arginare soprattutto le ambizioni politiche di Papa Sisto IV.
Tutto ciò lo rese oggetto della famosissima Congiura dei Pazzi, nella quale il fratello Giuliano de’ Medici rimase assassinato. Il fallimento della cospirazione, però, provocò l’ira del papa, del re di Napoli Ferrante d’Aragona e di tutti coloro che erano intimoriti dal rafforzamento del potere mediceo su Firenze. Con la sua morte prematura nel 1492, la città si ribellò al figlio Piero, per consegnare il potere nelle mani del frate Girolamo Savonarola, impiccato e messo al rogo sei anni dopo. A quel punto, venuto meno il freno esercitato dal diplomatico Lorenzo, i signori italiani diedero libero sfogo alle loro rivalità, permettendo la discesa di Carlo VIII di Francia e l’inizio delle guerre franco-spagnole.
La discendenza di Lorenzo de’ Medici a Napoli
Ma cosa ne è stato dei discendenti di Lorenzo e Cosimo de’ Medici? Esistono ancora oggi?
Ebbene sì, si tratta dei Principi di Ottajano e dei Marchesi Medici-Tornaquinci, l’unico stipite del Casato ancora esistente e anche quello più prossimo all’estinto ramo Granducale. I primi si trovano proprio in Campania e hanno come capostipite Ottaviano de’ Medici, discendente da un lontano cugino di Cosimo il Vecchio.
Ottaviano prese in sposa Bartolomea Giugni, dalla quale ebbe Bernardetto e Costanza, Contessa di Donoratico, mentre in seconde nozze sposò Francesca Salviati, nipote di Lorenzo il Magnifico, dalla quale ebbe un altro figlio, Alessandro, futuro papa Leone XI. Proprio Bernardetto acquistò il feudo di Ottajano (poi Ottaviano) dai Gonzaga di Molfetta per 50.000 ducati, diventando membro della nobiltà napoletana. Probabilmente il trasferimento fu causato da tensioni tra la moglie di Bernardetto, Giulia de’ Medici, e la granduchessa Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I.
Il ramo mediceo partenopeo, nel corso degli anni, acquisì un ruolo sempre più importante tra gli aristocratici del Regno delle Due Sicilie, tanto che la dinastia vede tra le sue fila un papa, il sopracitato Leone XI, un cardinale, Francesco de’ Medici di Ottajano, e un senatore del Regno d’Italia, Michele de’ Medici di Ottajano.
Attualmente, il titolo di 15º Principe di Ottajano e quello di 12º Duca di Sarno sono entrambi detenuti da Giuliano de Medici di Ottajano, succeduto nel 2015 al defunto Giovanni Battista de Medici di Ottajano.