L’importanza della festa di San Gennaro a Napoli
L'evento più atteso da tutti i napoletani. Ogni anno si spera nel miracolo
Gennaro: Vescovo (di Benevento), Martire, Patrono di Napoli, di Little Italy (a New York) e Santo! Santo perché, pur di evangelizzare e diffondere la Parola di Dio, non ebbe timore della persecuzione da parte di Diocleziano (siamo tra la fine del 200 e gli inizi del 300 d. C.).
A nulla valse il fuoco della ardente fornace dove tentarono di bruciarlo vivo: fu solo con la decapitazione che il buon Gennaro conquistò la Palma del Martirio Cristiano!
Una pia donna del tempo, di nome Eusebia, raccolse il sangue sparso a terra del Martire, come era usanza del tempo. Quello stesso sangue è ancora lì in due ampolle e miracolosamente (“Miracolo di San Gennaro”) si liquefa in tre date precise ogni anno ( 19 Settembre, giorno in cui si festeggia a Napoli il Santo Patrono della Città, il 16 Dicembre ed il Primo Sabato di Maggio).
Il miracolo
Proprio nella data del 19 Settembre , è celebrata nel Duomo di Napoli, dal Cardinale in persona, una Santa Messa durante la quale (in anni non pandemici come questi ultimi due appena trascorsi) i fedeli baciano devotamente l’ampolla contenente il sangue del loro Martire Patrono, sangue che durante quella giornata speciale passa dallo stato solido a quello liquido. Quest’anno sembra che il Santo abbia avuto fretta di ripetere il miracolo. L’ampolla contenente il sangue del Santo, durante il tragitto dalla Cappella del Tesoro di San Gennaro all’altare del Duomo, sembrava contenere il sangue sciolto. I fedeli hanno salutato l’avvenimento con un lungo applauso, come d’abitudine. L’annuncio è stato accompagnato dal tradizionale sventolio di un fazzoletto bianco.
Il miracolo non avviene
Negli anni in cui “non è avvenuto il Miracolo”, accadimenti nefasti si sono scagliati sulla Città partenopea(peste, terremoto, guerre, eruzioni, etc.).
E’ davvero incredibile, forse quasi sconcertante la verve con la quale i fedeli che accorrono in Cattedrale chiedono al Santo Patrono di Napoli di “fare il Miracolo” e se inizia ad esserci anche solo un piccolo ritardo nella liquefazione del prezioso sangue ingiurie e turpiloquio non devono destarci scalpore: “Facciagialla” presto darà ancora il consenso affinché sulla Città di Napoli nessuna sciagura possa abbattersi. Durante l’omelia di quest’anno l’arcivescovo ha invitato i fedeli a “non scambiare un segno evangelico per un oracolo da consultare”.
Da cosa deriva il soprannome di Facciagialla
Il soprannome dato dal popolo, “Facciagialla”, deriva dal giallo oro con cui è stata costruita la statua portata in processione il 19 Settembre di ogni anno. Un popolo, quello napoletano, che tra folklore e fede in maniera scherzosa e confidenziale, non potrebbe vivere senza la protezione del Vescovo di Benevento dalla faccia “ingiallita”: tutto questo col beneplacito degli altri 50 ed oltre Santi e Sante Patroni della Città: eh si, perché, è bene ricordarlo, Napoli può ad oggi contare ben 52 Santi Patroni. Tra i più noti si annoverano Sa Tommaso d’Aquino, Sant’Andrea Avellino e Santa Patrizia Vergine.
La festa di little Italy
E ci lascia altrettanto incuriositi anche la Festa di San Gennaro che si tiene a “Little Italy”, noto quartiere abitato da Italiani emigrati a New York, ogni anno a metà Settembre. La Festa parte da Mulberry Street ed investe anche il famigerato Bronx. E’ caratterizzata da una parte liturgica (Processione) ed una di folklore locale, con giochi, parate e bancarelle che vendono salsicce e zeppole. E dopo un breve salto in America, torniamo a Napoli. Occorre ricordare che le preziose ampolle contenenti il Sangue ed il famoso Tesoro di San Gennaro appartengono solo ed esclusivamente al popolo napoletano che lo custodisce intatto da Secoli!
Il tesoro
Il Tesoro in questione è il più ricco al mondo. I gioielli e preziosi che lo compongono hanno un valore che non è possibile ancora stimare! La sola Mitra, considerata l’oggetto più prezioso al mondo e posta sul capo del Santo ha un valore che supera i 7 Milioni di Euro! Sono più di 700 anni che esiste questo Tesoro, conservato intatto sin da allora, quasi a sfatare il luogo comune del popolo napoletano “ladrone”
Crediamo che a questo punto, ognuno di noi possa ben capire perché di fronte ad ogni difficoltà della vita, si senta subito esclamare da un napoletano doc “San Genna’ piensace tu”