L’Irpinia dei vini

Vini che hanno un intenso collegamento con la propria terra di origine

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Dopo due anni di chiusura causa COVID, la città di Verona è tornata ad ospitare Vinitaly, la più importante manifestazione di vini in Italia. La nostra Regione ha messo in mostra tutta la qualità dei suoi vini. Un vanto(a ragione) per i viticoltori campani e in particolare per quelli della verde Irpinia, presente con ben ottantanove cantine. Terra di genuinità, custode di antichi vini pregiati e prelibatezze. Un luogo incantevole dove è possibile ammirare il verde che vi circonda. Sentire l’essenza più vera, dove il trascorrere del tempo che ha scandito la vita con ritmi naturali, donando alle generazioni che si sono susseguite, un enorme patrimonio agroalimentare.

Il legame col territorio

Terra di tradizioni contadine dove la coltivazione della vite ha sempre svolto un ruolo di primo piano, tanto che subito dopo l’Unità d’Italia, ad Avellino si istituì una scuola specializzata di viticoltura ed enologia. Si evince subito che l’elevata qualità dei vini irpini deriva dal connubio natura e capacità degli imprenditori. Questi ultimi hanno avuto e hanno la grande capacità di adattarsi alla regione. I viticoltori associano l’elevata peculiarità delle loro uve a studi continui per “convertirla” in un prodotto finito di ottima qualità. Studi che interessano tutta la filiera. La coltivazione dell’uva, la trasformazione della stessa in vino e l’imbottigliamento, ( il tutto utilizzando tecniche sempre più moderne nel rispetto della tradizione e della bontà del vino). L’ultima fase della filiera è la commercializzazione.

La continua ricerca della qualità

Per la produzione di un vino di qualità occorre considerare molti aspetti. Bevanda conosciuta da millenni, è un simbolo di storia e di cultura. In particolare è portatrice delle tradizioni e delle culture della terra dove si produce e dei valori delle persone che l’hanno prodotta con creatività e abnegazione. Il metodo di lavoro è quello di sempre, fatto di amore per la terra e sul rispetto dei ritmi lenti che caratterizzano la vita e la cultura dei contadini.

L’Irpinia a Vinitaly

Dopo due anni di attesa, la maggiore delle manifestazioni di vini in Italia, è tornata a Verona. La verde Irpinia è presente con ben ottantanove cantine, che non solo mettono in tavola, è il caso di dirlo, la qualità del loro prodotto, ma anche il territorio che li ha fatti nascere. Il connubio, di cui sopra tra natura e capacità imprenditoriale. Una terra da rivelare per attrarre non solo gli amanti del vino, ma anche tutti coloro che desiderano visitare un territorio lussureggiante, ricco di storia(coi suoi borghi incantati) e pieno di cose buone da mangiare. Anche Torquato Tasso non restò indifferente alle bellezze ammalianti del territorio, tanto da fargli dire “terra fortunata, aprica, che inonda e porta a più felici genti

Dei prodotti di altissimo pregio

Sia che si produca vino rosso, sia bianco, l’obiettivo dei viticoltori irpini è quello di sorprendere chi li degusta. Le varietà del vino locale sono essenzialmente tre: il Greco di Tufo, il Taurasi e il Fiano di Avellino. Tre eccellenti vini, soprattutto grazie alla vulcanicità del terreno, al clima presente in questa parte della Campania, oltre che alle stesse tecniche di coltivazione, le stesse di sempre. Fatte di amore per la terra e sul rispetto dei ritmi lenti che caratterizzano la vita e la cultura dei contadini.

La ricerca del buono e del bello

La presenza a Vinitaly vedeva come obiettivo attrarre non solo gli amanti del vino, ma anche tutti coloro che desiderano visitare un territorio ricco di sorprese. Il prodotto perfetto per abbinare le due cose è senza dubbio il vino. Al riguardo, alla fiera è stata dedicata una guida per spiegare la leggenda del Taurasi. Un viaggio virtuale attraverso i diversi borghi del mosto. Da scoprire erano anche le 5 tipologie di Aglianico, attraverso varie degustazioni.

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