La nocciola di Giffoni

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La Campania è, da sempre, madre di un’innumerevole quantità di ottimi prodotti che, per la loro qualità ed il loro sapore, sono ormai noti in tutto il mondo.

Uno di questi è sicuramente la nocciola di Giffoni che, con la sua particolare forma rotonda ed il suo inconfondibile sapore, si differenzia da tutte le altre varietà, risultando una delle più richieste sul mercato.

Storia della nocciola in Campania

Il nocciolo, scientificamente “Corylus avellana“, ha quasi sicuramente origini asiatiche, ma non si sa con precisione quando sia arrivato in Italia. Quello che è certo è che, già nel quaternario, questa pianta si era insediata nel nostro Paese, come testimoniano reperti archeologici di resti di nocciole e di polline. Probabilmente questi frutti sono stati fondamentali nell’alimentazione umana durante la storia, poichè sono altamente energetici e contengono nutrimenti importanti come acido linoleico, acido oleico, vitamine E, A, B , fosforo e ferro; il tutto è dimostrato anche dalla presenza di queste nocciole in molte raffigurazioni romane, tra cui gli affreschi di Pompei. Ed è proprio in questo sito archeologico, così come in quello di Ercolano, che sono stati rinvenuti diversi resti di questi frutti carbonizzati, che oggi è possibile ammirare al Museo Nazionale di Napoli.

Grazie a vari scritti latini, sappiamo con certezza che era proprio la Campania, oggi come allora, la terra madre delle prelibate nocciole, tanto che alcuni comuni nostrani prendono nome proprio da esse, come Corleto Monforte da “coryletum“, ovvero “luogo piantato di noccioli”. Per quanto riguarda la vera e propria nocciola di Giffoni, le prime testimonianze della sua esistenza risalgono al medioevo, ma è stato solo sotto il regno dei Borbone che iniziò ad essere esportata, guadagnando un alto valore commerciale.

Luogo di produzione

Essendo un prodotto IGP, la nocciola di Giffoni è strettamente legata alla terra d’appartenenza e deve le sue peculiari caratteristiche proprio ad essa. La produzione di questo frutto avviene nel salernitano, specialmente nella zona dei Monti Picentini e nella valle dell’Irno, ed interessa precisamente 12 comuni: Acerno, Baronissi, Calvanico, Castiglione del Genovesi, Fisciano, Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella, Olevano sul Tusciano, S. Cipriano Picentino, S. Mango Piemonte. Quest’area, con il suo clima mite ed i suoi fertili terreni di origine vulcanica, crea uno speciale mix di condizioni ambientali, impossibili da riprodurre in un’altra zona, dal quale dipende totalemente la produzione.

Caratteristiche della nocciola di Giffoni

Questa speciale nocciola appartiene alla pregiata varietà “tonda di Giffoni” la quale, come anticipato, vanta uniche caratteristiche. Innanzitutto il seme ha una forma tondeggiante, da cui appunto prende il nome; in più, ha un’inconfondibile polpa bianca e aromatica, da cui si stacca molto semplicemente il perisperma (la pellicola interna che avvolge il seme), che appare molto sottile. Proprio quest’ultima caratteristica rende la nocciola di Giffoni molto richiesta dalle industrie che la utilizzano per la realizzazione dei più svariati prodotti, come preparazione di granella, dolci, creme e tanto altro. Ulteriore fattore che la rende estremamente richiesta dalle aziende è la sua idoneità alle operazioni di tostatura e calibratura.

Oltre alla trasformazione, comunque, è molto diffuso anche il suo consumo diretto, denocciolata come snack, sotto forma di granella o anche al’interno di torroni o dolci.

L’entrata nella categoria dei prodotti IGP (Indicazione Geografica Protetta) risale al 1997.

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