Il sanguinaccio napoletano

Il dolce al cucchiaio che si prepara soprattutto per Carnevale

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Il Carnevale è l’importante e colorata festa che viene prima della Quaresima. Inizia il mercoledì delle ceneri e termina il giovedì santo conducendo alle festività pasquali attraverso quelli che sono 40 giorni (quanti ne trascorse Gesù nel deserto) fatti di penitenze varie e preghiere. Una ricorrenza che viene festeggiata da generazioni, con la grande capacità di unire grandi e piccoli che hanno il solo scopo di divertirsi. E’ anche però il periodo dove si possono mangiare pietanze tipiche come le chiacchiere e il sanguinaccio, caratteristico dell’arte della cucina napoletana.

Le origini del sanguinaccio napoletano

Molti anni fa il sanguinaccio napoletano veniva prodotto aggiungendo sangue di maiale (da cui prende il nome) ad una miscela di zucchero, cioccolato e latte. Il sangue veniva inizialmente utilizzato per scopi medici come la carenza di ferro o nella produzione di creme lenitive. Si girava subito dopo la macellazione per evitare la solidificazione. Le famiglie di contadini, sapevano che del maiale non si butta via niente. Dopo averlo mescolato, lo depuravano e infine lo univano alla crema a base di cacao, zucchero, cannella, chiodi di garofano e uvetta. L’uccisione dell’animale avveniva il giorno di Sant’Antonio, il 17 gennaio, che corrisponde all’inizio del Carnevale. Motivo per il quale il sanguinaccio viene mangiato insieme alle chiacchiere, un altro dolce tipico di questo periodo.

Il sanguinaccio ai giorni nostri

Abbiamo detto che il nome del dolce deriva dal fatto che si aggiungeva sangue di maiale appena macellato al cioccolato e a spezie varie. Tale usanza è stata completamente sradicata, infatti la vendita del sangue è stata bandita per ragioni sanitarie a partire dal 1992. Oggi, si ha la versione “moderna”, fatta di cioccolato fondente, cacao amaro, latte, zucchero e altro. Tale versione non fa di certo rimpiangere quella originale, tanto che a Napoli non è Carnevale se non si mangia questa buonissima prelibatezza, adatta a tutti, grandi e bambini. La tradizione vuole che debba essere accompagnato dalle chiacchiere, savoiardi o altri tipi di biscotti pronti ad essere inzuppati nella crema densa e vellutata.

La ricetta

Vediamo come si prepara questa meravigliosa ricetta della tradizione partenopea. Senza dubbio, il sanguinaccio è diventato così facile da essere pronto in pochi minuti. La ricetta sarà utile in questi giorni e non solo. Vedrete che la utilizzerete più volte nel corso dell’anno ogni qualvolta vorrete preparare un irresistibile dessert al cucchiaio per voi e i vostri cari. Il sanguinaccio napoletano è nel nostro tempo, una buonissima crema al cioccolato, vellutata e golosa, ancora tipica del periodo di carnevale ma così sfiziosa e golosa da poterla fare sempre. Le peculiarità che rendono questa crema così deliziosa, ovvero la consistenza setosa e la fragranza aromatica, sono facili da ottenere. Come spesso accade in cucina, ci sono molti modi per preparare il sanguinaccio, soprattutto considerando che non si trova solo in Campania, ma anche in Basilicata e Calabria . Importantissimi sono la tecnica, che rende possibile ottenere una crema densa e l’utilizzo di aromi e spezie a piacere, come cannella o liquore.

Ingredienti e procedimento

Come detto poco sopra, ci sono molte molte variazioni alla ricetta originale. Per un napoletano doc però, il sanguinaccio tradizionale non ha eguali.

La ricetta del sanguinaccio

2 cucchiai di fecola

500 ml. di latte

400 g. di zucchero

150 g. di cioccolato fondente

70 g. di canditi (cedro o arancia)

Cannella e altre spezie a piacere q.b.

Aggiungere gradualmente l’amido setacciato al latte, facendo attenzione che non si formino grumi. Mettere il tutto in una pentola a fuoco dolce e aggiungere lo zucchero, le spezie e il cioccolato fondente precedentemente fatto a pezzi. Cuocere fino a quando la crema non raggiunge una consistenza abbastanza densa. Aggiungere i canditi e servirlo insieme alle chiacchiere. Difficile non abusarne!!

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