Il botafumeiro di Cava de’ Tirreni: il più grande al mondo
L'enorme incensiere viene fatto oscillare in modo spettacolare da una parte all'altra della navata
A Cava dei Tirreni, cittadina in provincia di Salerno, nella chiesa di Sant’Antonio e San Francesco, tantissime persone possono prendere parte alla “Cerimonia del lancio del Botafumeiro” (incensiere), ritenuto come il più grande al mondo. Il suo lancio e la relativa oscillazione, corrispondono al momento in cui la preghiera si eleva dal credente al Dio onnipotente e compassionevole. Cava dei Tirreni si ispira alle antiche tradizioni riprodotte nella Cattedrale di Santiago de Compostela.
Il Botafumeiro
Il Botafumeiro di Cava dei Tirreni è alto 1,60 metri e pesa 70 kg più 13 kg di carbone e incenso. E’ realizzato in argento finemente lavorato impregnato di rame ed è dal 2010 il turibolo più grande al mondo. Per farlo oscillare ad una velocità di 80 chilometri orari, si lega ad un’enorme corda dal suo grande anello. La corda scende da una carrucola conficcata nel mezzo del soffitto della navata della chiesa. Dopo la spinta iniziale, dieci “Tiraboleros” tirano l’altro lato della corda, che a sua volta si divide in corde più piccole per padroneggiare l’inevitabile e voluta oscillazione dell’enorme botafumeiro. L’ondeggiare controllato permette all’incenso di fuoriuscire e disperdersi sulle persone che guardano stupite. Siano esse fedeli, semplici curiosi o turisti.

L’ispirazione
Il lancio dell’incensiere di Cava dei Tirreni si ispira ad un’antica usanza che si ripete nella Cattedrale di Santiago di Compostela, in Spagna. Il richiamo è al versetto del Salmo 141 di Davide che recita: ”Signore, a te grido, accorri in mio aiuto; ascolta la mia voce quanto t’invoco: Come incenso salga a te la mia preghiera, le mie mani alzate come sacrificio della sera”. Taluni asseriscono che il Botafumeiro deve le sue enormi dimensioni al fatto che probabilmente veniva adoperato per rinfrescare l’aria quando tanti fedeli gremivano l’interno della cattedrale. Nel 2010 uno dei due frati francescani del Santuario di San Francesco e Sant’Antonio recatosi a Santiago di Compostela assistette alla cerimonia. Ne rimase così entusiasta da volerla riproporre anche a Cava.
Santuario di San Francesco e Sant’Antonio
Si tratta del convento francescano di fine XV secolo dove si svolge questa bellissima e toccante cerimonia, che poi è l’attrazione principale. Si trova nel quattrocentesco borgo Scacciaventi e durante il terremoto dell’ottanta subì ingenti danni. Solo la facciata, riccamente adornata, rimase quasi intatta. Ci sono voluti 13 anni e tanto impegno, anche economico, da parte dei cittadini, dei frati e delle istituzioni per ricostruirla e donarle le sembianze attuali. Con il suo aspetto imponente e tutto il suo splendore, domina la piazza di fronte. Gli interni sono eleganti e raffinati, le ampie finestre laterali sono molto luminose. Il convento dei Frati Minori possiede una famosa biblioteca, un presepe monumentale, un centro pastorale di accoglienza e una mensa per i poveri.
Il “Lancio del Botafumeiro”
La cerimonia del lancio dell’imponente incensiere avviene solo in determinate circostanze. Si ispira ad un’antica usanza che si ripete nella Cattedrale di Santiago di Compostela, “importata” a Cava grazie ad un frate francescano che assistette alla cerimonia in Spagna. Ci vogliono ben dieci Tiraboleros per farlo oscillare e raggiungere la velocità di circa 80 km orari, stando anche attenti e padroneggiare, attraverso una serie di funi, le oscillazioni stesse. Queste ultime corrispondono al momento in cui la preghiera si eleva dal credente al Dio onnipotente e compassionevole. Non ci resta che andare ad assistere.

Il lancio ha luogo nelle seguenti date:
– 13 di ogni mese al termine della messa vespertina e della processione con la reliquia di Sant’Antonio
– 6 gennaio, Epifania del Signore
– 15 marzo, festa della Dedicazione del Santuario
– lunedì in Albis
– 13 giugno, festa di Sant’Antonio
– 15 agosto, solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria
– 4/5 ottobre, solennità San Francesco
– 8 dicembre, solennità dell’Immacolata
– 26 dicembre, giorno di Santo Stefano