Il Giardino della Minerva tra antidoti e varietà vegetali

Il Giardino della Minerva è il primo esempio di orto botanico al mondo

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Nel centro storico di Salerno sorge il Giardino della Minerva: un orto botanico, uno scrigno di cure della Scuola Medica salernitana secondo i principi della medicina antica e medievale.

La lunga storia del Giardino della Minerva

Il Giardino della Minerva
Il Giardino della Minerva, www.alamy.com

Il Giardino della Minerva è delimitato dal torrente Fusandola e dalle antiche mura di cinta della città, alle pendici del colle Bonadies.

Fu fondato nel primo ventennio del 1300, da Matteo Silvatico, un emerito maestro della Scuola Medica Salernitana, la più antica Università di medicina nel mondo. Il maestro affermò che il giardino fosse una preziosa raccolta sui “ semplici”, cioé le piante utilizzate per curare le malattie e con cui poter fare medicamenti.

Matteo Silvatico lo rese il primo esempio di orto botanico al mondo dove i medici insegnavano agli allievi a riconoscere i “semplici”, studiando e analizzando le proprietà terapeutiche della fitta quantità di piante ed erbe presenti nel giardino.

La particolare architettura del giardino e l’uso della vegetazione sono state riprese come esempio poi negli orti botanici di Padova, Pisa, Firenze, Pavia e Bologna.

Struttura del Giardino della Minerva

Il Giardino della Minerva
Il Giardino della Minerva, www.Italyformovies.it

Il Giardino è diviso in terrazzamenti con un sistema di distribuzione dell’acqua, ogni terrazzamento presenta rispettive vasche e fontane. Ciò ha garantito nel tempo il mantenimento a coltura degli appezzamenti.

Al lato più esterno del giardino è presente una scala, la scala del Seicento, costruita su mura antiche e retta da pilastri a pianta quadrata con decorazioni in stucco.

La scala posta all’ esterno, congiunge tra loro i terrazzamenti conducendo ad un belvedere pergolato dal quale è possibile contemplare il porto e il centro storico della città.

Il primo livello del giardino è quello di dimensioni maggiori, partendo dal basso, con aiuole regolari quadrate che riprendono il più antico tracciato ritrovato. Su questo livello è presente la peschiera, la vasca a forma di rettangolo allungato sorretta da quattro colonne nel suo lato esterno. Al di sopra, una balaustra, che forma una vasta terrazza affacciandosi su un panorama incantevole.

Dalla scala si sale al secondo livello, formato da una vasca dalle linee semplici con un particolare mascherone di marmo.

Percorrendo la salita si giunge a uno stretto terrazzamento che ospita una piccola fontana decorata con creazioni calcaree.

Procedendo al livello ancora superiore, in un angolo riparato dai muri terrazzati, troviamo un pergolato, un terrazzo impreziosito da una grotta artificiale con una vasca peschiera: l’effetto degli zampilli d’acqua che sgorgano dalla sorgente sfuma tra le decorazioni di muschi creata come cornice.

Le specie botaniche del Giardino della Minerva

Il Giardino della Minerva non adempie al tipico Orto Botanico per le multiformi specificità presenti in esso:

Nel primo terrazzamento del giardino ritroviamo l’ antico sistema di classificazione vegetale. Mentre in tutte le altre aiuole degli altri giardini le piante sono ordinate secondo un criterio paesaggistico.

Tutte le specie sono identificate con una targhetta che rinvia all’ideale posizione di quel “ semplice ”. Il disegno finale rappresenta lo “schema degli elementi” sovrapposto alla suddivisione concentrica della gradazione. Le parcelle poi, sono utilizzate per la coltivazione di annuali, biennali e perenni erbacee.

Dopo il restauro del 2001 nel giardino sono state messe a dimora numerose piante, anche rare: in particolare è presente nel giardino la leggendaria mandragora, pianta che si riteneva avesse poteri straordinari. In totale, sono presenti oltre 300 specie di piante.

Curiosità

La Tisaneria

All’interno dei locali del Palazzo Capasso, situato nel centro storico, si trova la Tisaneria gestita dall’associazione Nemus.

All’ interno della Tisaneria è possibile acquistare tisane lavorate in un piccolo laboratorio.

La miscela delle singole erbe è ricavata direttamente da materia prima selezionata, che a sua volta proviene da agricoltura biologica.

La biblioteca

Nel 2016, Paola Lanzara, direttrice dell’orto botanico di Roma, ha donato circa 1000 volumi che andranno a formare il primo nucleo della nuova biblioteca del giardino, che punta a diventare la raccolta di informazioni più esaustiva e variegata per quanto riguarda la vita e l’uso delle piante.

fonte: http://www.wikipedia.com

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