Castello Pignatelli: la fortezza che domina la piana del Volturno

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Il suggestivo Castello Pignatelli, che domina la piana del Volturno, ha origini longobarde: precisamente, fu costruito nel momento in cui la popolazione fu costretta ad arroccarsi per fronteggiare le violente incursioni saracene.

Con le sue torri regna su tutta la strada Isernia-Venafro e le stradine e le case di quello che oggi è il centro storico sorgono intorno ad esso. Anticamente ha costituito un importante ruolo come fortezza ed entrata nel “Contado del Molise”. Durante la dominazione normanna, fu ampliato e rafforzato con l’innalzamento di mura di cinta e alcune abitazioni, in quanto utilizzato soprattutto come roccaforte militare.

Nel 1193 il paese pagò il suo schieramento contro l’imperatore Enrico VI a favore del normanno Tancredi. Il capitano tedesco Moscaincervello assediò il castello, che fu distrutto da un incendio. Nel 1266, poi, durante il regno di Carlo I d’Angiò, il feudo di Monteroduni fu assegnato a Eustachio d’Ardicourt e, successivamente, ai d’Evoli. Sotto la signoria di questi ultimi la fortezza subì ingenti danni a causa di due terremoti, che la distrussero in parte. Tommaso d’Evoli, quindi, fu costretto a edificare una nuova struttura, che però, in realtà, non è quella che conosciamo oggi, in quanto non poteva permettersi lavori di tale portata. Il nuovo edificio, infatti, fu danneggiato ancora nel 1300 e nel 1308 da altri due terremoti. Il più violento, quello del 1349, causò tantissimi danni.

La struttura come la vediamo oggi risale al periodo successivo a quest’ultimo evento sismico. La regina Giovanna I d’Angiò si occupò della ristrutturazione, che avvenne tra il 1350 e il 1363, destinando in dote il feudo alla nipote Giovanna di Durazzo. Successivamente, nel 1500, il castello passò alla famiglia d’Afflitto e, poi, finalmente, alla famiglia Pignatelli. Grazie a questi ultimi il maniero fu trasformato da struttura militare ad elegante abitazione signorile dall’aspetto rinascimentale.

Oggi

Il castello, oggi, ha una forma trapezoidale ed i Pignatelli ne sono stati i proprietari fino al 1990, quando la struttura è passata al Comune di Monteroduni. Rimangono poche tracce dell’antica fortezza medievale: tra queste, la cisterna, i canali di raccolta delle acque e le feritoie.

È possibile visitare ed ammirare quasi tutte le stanze del castello, come la cucina, i magazzini e le cantine del piano interrato. Si accede al piano nobile attraverso uno scalone molto ampio e, nell’elegante salone di rappresentanza, si possono apprezzate affreschi e decorazioni.

Negli ultimi anni, gli spazi interni sono stati allestiti in modo diverso: l’ala Pignatelli, con cimeli della famiglia Pignatelli, l’altra ala, con l’archivio di storia del Mezzogiorno appartenuto sempre alla nobile famiglia, e la biblioteca, con circa duemila volumi.

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