Capri è, tra le tre isole dell’arcipelago campano, quella più affascinante: ogni anno attira tantissimi turisti e, soprattutto, personaggi famosi.
Per chi vede Capri per la prima volta ci sono una serie di cose da fare e visitare assolutamente. Una di queste è la Grotta Azzurra. È l’attrazione più famosa del posto e richiama turisti di tutto il mondo, pronti a fare lunghe file anche per ammirarla solo qualche minuto: situata a pochi metri dai famosi Faraglioni, è considerato uno dei luoghi più suggestivi e magici dell’isola.
La grotta è larga 25 metri e lunga 60. Il suo ingresso è alto meno di un metro e, per entrare, bisogna stendersi sul fondo di una barchetta a remi. All’interno è come se si galleggiasse nel buio, sull’acqua azzurra. Ovviamente, il suo colore è dato dalla luce del sole che entra da una sorta di finestra sottomarina, che si trova sotto il varco d’ingresso e crea, quindi, uno spettacolo di luci. Solitamente i turisti preferiscono prenotare un tour in barca, ma la si può raggiungere anche via terra da Anacapri.
La leggenda della Grotta Azzurra
Come ogni luogo straordinario, anche la Grotta Azzurra (nota anche come Gradola) racchiude in sé una leggenda. A quanto pare, era già conosciuta dagli antichi romani e si pensa che Tiberio la usasse come ninfeo marino in quanto, lungo le pareti, erano disposte una serie di statue romane che rappresentavano creature degli abissi. Tre sono quelle rinvenute: una rappresenta Nettuno e le altre due il dio greco Tritone, suo figlio. Secondo alcuni studiosi, probabilmente altre quattro sculture si potrebbero trovare nel fondo sabbioso. Tiberio visse a Capri per cinque anni e trascorse questo periodo tra le sue dodici ville e feste orgiastiche; infatti, si racconta che l’imperatore amasse nuotare nel blu della grotta tra donne e uomini nudi. Coloro che non erano graditi, invece, venivano gettati in mare da una roccia nei pressi di Villa Jovis. Per questo motivo, il fatto che l’acqua brillasse di un blu così intenso ha contribuito ad alimentare timori e leggende di streghe e mostri che abitavano la Grotta Azzurra, spesso temuta ed abbandonata dai marinai, anche per le dicerie sugli spiriti che la infestavano.
Nel 1826, poi, è stata riscoperta dal poeta tedesco August Kopisch, il quale ne descrisse la sua straordinaria bellezza in un libro che ha catturato l’interesse dei più romantici. Da allora la Grotta Azzurra è diventata una delle attrazioni turistiche più importanti di Capri.