Carnevale di Maiori

A Carnevale indossate il sorriso migliore e venite a Maiori. Questo lo slogan della cittadina della costiera amalfitana

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Il Carnevale è l’importante e colorata festa che viene prima della Quaresima. Inizia il mercoledì delle ceneri e termina il giovedì santo conducendo alle festività pasquali attraverso quelli che sono 40 giorni (quanti ne trascorse Gesù nel deserto) fatti di penitenze varie e preghiere. Una ricorrenza che viene festeggiata da generazioni, con la grande capacità di unire grandi e piccoli che hanno il solo scopo di divertirsi. Un evento dove viene messa in risalto la propria identità. Ecco spiegato il grande afflusso che ogni anno si riversa tra le strade della cittadina. Il GCM(Gran Carnevale Maiorese) è prima di tutto una festa. “Dai diamanti non nasce niente, dal ferro e dalla cartapesta nascono i colori del Carnevale di Maiori

Maiori

L’origine di Maiori è incerta. Le prime tracce visibili di insediamenti stabili risalgono all’epoca romana e si attribuisce il nome originario grazie alla Reghinna Major. Si trattava di un corso d’acqua che confluiva nell’ingresso dell’odierna Maiori. A differenza della maggior parte delle altre città della Costiera Amalfitana, Maiori ha spiagge ampie e lunghe circondate da caratteristici terrazzamenti dove si coltivano gli agrumi. Il patrimonio storico e artistico di Maiori è splendido, come lo è quello naturalistico e paesaggistico.

Le origini del Carnevale

L’origine del primo Carnevale di Maiori è piuttosto singolare. Nato ufficialmente nel 1971, le basi però sono state gettate nell’anno precedente. Al suo primo anno ebbe subito un grande exploit. Vi parteciparono infatti già 10 diversi gruppi. Lo scopo originario del GCM (Gran Carnevale Maiorese) era quello di coinvolgere tutti i paesi della costa, da Cetara a Tramonti, da Atrani ad Amalfi. L’obiettivo è stato raggiunto al primo tentativo. Beneficiando di un lungomare molto ampio, la manifestazione, dopo pochi anni dalla sua nascita, attirava già migliaia di spettatori. Diventando ben presto un importante punto di riferimento per gli eventi della Regione. Quello che rese unico, fin da subito il GCM,  fu lo spirito “alla portata di tutti” della manifestazione, recepito come folklore e tradizione. Caratteristiche uniche che valicarono immediatamente i confini nazionali rendendo il Carnevale di Maiori totalmente diverso dagli altri.

I carri

Una caratteristica del GCM è che i carri non erano originariamente di carta pesta. Erano piuttosto intesi come messa in scena di opere teatrali, alcune drammatiche, altre inverosimili. Tutte erano frutto di ricerche accurate, studiate nei minimi dettagli, molto divertenti, con scenografie e musiche appropriate. Il tutto si svolgeva su pedane in movimento. Ai giorni nostri i carri hanno raggiunti picchi di eccellenza altissimi, dove i maestri artigiani usano la vecchia usanza di lavorare il ferro battuto associato all’utilizzo della cartapesta.

Fonte foto: napolituristica.com

La loro evoluzione

Dalla metà degli anni ’70 il ferro e la cartapesta iniziarono ad essere utilizzati dai maestri artigiani locali per realizzare i carri allegorici. Sempre basati su un’idea originale, su un forte messaggio sociale e sempre più raffinati. Alla fine del decennio, i carri allegorici cominciarono ad avere un ruolo sempre più importante nella manifestazione, andando di pari passo con la loro evoluzione artistica e raffinatezza estetica. Finora, il GCM è riuscito a mantenere il suo spirito popolare e coinvolgente, raggiungendo il picco di pubblico negli anni ’80. Gran parte del successo e della fama di GCM è dovuto all’immaginazione e all’ingegnosità di ciascun gruppo nell’affrontare le questioni più importanti. Il Carnevale di Maiori non era solo una sfilata di carri come oggi, ma una serie di avvenimenti.

Il Carnevale al tempo del covid

La variante Omicron non fermerà il grande carnevale di Maiori, che sarà infatti spostato in primavera. La decisione, presa di concerto con le commissioni degli altri Carnevali d’Italia, era inevitabile. Dall’8 al 15 maggio il comune della Costiera Amalfitana si addobberà di nuovo a festa per celebrare con leggero ritardo, il famoso Gran Carnevale Maiorese. Durante lo storico convegno di Carnevalia (l’associazione che comprende i responsabili dei maggiori carnevali storici italiani) svoltosi a Roma, si è deciso appunto di posticipare tutti gli eventi che si dovevano svolgere nella settimana del Martedì Grasso. Durante il convegno stesso, Amalfi ha ottenuto un ulteriore riconoscimento. La cittadina costiera farà parte dell’organigramma, entrando nel direttivo di Carnevalia.

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