Nonostante la bella stagione sia ormai finita e, con essa, anche le belle giornate, non è raro che in autunno capitino giorni di tempo clemente e con temperature miti.
E cosa c’è di meglio, in questi casi, di una bella gita fuori porta?
La nostra regione offre tantissimi spunti per trascorrere una giornata diversa, all’insegna della natura e del relax, tra parchi e oasi naturalistiche. Fra queste, sicuramente merita una menzione l’Oasi WWF del Persano, un vero fiore all’occhiello della Campania: si trova all’interno di un Sito di Importanza Comunitaria (secondo la Convenzione di Ramsar), nei comuni di Campagna e Serre, in provincia di Salerno.
Il sito vanta 110 ettari di estensione, di cui 70 sono occupati da acqua, ad un’altitudine che va dai 40 ai 75 metri sopra il livello del mare.
Un po’ di storia
L’oasi è stata istituita nel 1980 grazie all’impegno degli amministratori del Consorzio di Bonifica in Destra del fiume Sele e del WWF: lo scopo era quello di tutelare il lago artificiale omonimo nato negli anni ’30 in seguito allo sbarramento del fiume con una diga. Parte integrante della Riserva Naturale Foce Sele-Tanagro, è inserita anche nella Zona di Protezione Speciale e fa parte, come detto, del Sito di Interesse Comunitario Fiumi Sele e Tanagro. Poiché si trova lungo le rotte di migrazione dell’avifauna, rientra anche nei siti di Rete Natura 2000, creata dall’UE con lo scopo di proteggere e conservare gli habitat e le specie animali e vegetali.
Flora e fauna
La lontra, animale purtroppo a rischio in Italia, è il simbolo dell’oasi, oltre che un indicatore ecologico: nelle acque del Sele non è raro, infatti, trovarne molti esemplari. Si aggiungono, poi, alla fauna locale anche donnole, puzzole, tassi, volpi e cinghiali. L’oasi è un riparo soprattutto per gli uccelli migratori, che si spostano tra Africa e Nord Europa e che qui trovano nutrimento in abbondanza, soprattutto nelle acque circostanti: cibo perfetto per i volatili di passaggio, ad esempio, sono il cavedano, l’anguilla, la tinca, la carpa, il vairone e la lampreda (un vertebrato acquatico piuttosto raro).
Tra gli uccelli presenti soprattutto in primavera troviamo l’airone rosso e quello cinerino, la garzetta e la gallinella d’acqua mentre tra i rapaci nei mesi invernali vi è il gheppio, lo sparviero e il falco pellegrino.
L’habitat è molto vario e diversificato e ciò rende ragione anche dei tantissimi esemplari di animali presenti: si affiancano, in effetti, il bosco igrofilo, con salici, pioppi neri e bianchi e ontani neri, il prato allagato, con narcisi, gladioli e orchidee selvatiche, la foresta ripariale, con felci e gigli d’acqua, canneti e aree palustri e aree collinari di macchia mediterranea e prati naturali.
Percorsi e attività
L’oasi vanta, tra l’altro, un percorso natura tra i più attrezzati d’Italia, che si inoltra tra il prato, il bosco igrofilo e il canneto. Inoltre, è possibile partecipare a laboratori di ambito naturalistico e archeologico, questi ultimi organizzati nel Paleovillage, un archeodromo che propone la ricostruzione di alcune capanne preistoriche dell’età del bronzo, fatte di paglia e fango, e focolari sui quali pendono pentole in argilla cotta, armi per la caccia, falcetti per la mietitura, telai per la realizzazione di tessuti in fibra naturale, recinti per l’allevamento del bestiame, ecc.
Proprio qui vengono organizzate visite guidate, laboratori tematici e simulazioni che consentono di comprendere i processi che caratterizzavano la vita dell’uomo a partire dal paleolitico fino ad arrivare alla protostoria.
Insomma, non ci resta che sperare nelle belle giornate per visitarla!