L’Oasi Valle della Caccia e la Grotta Profunnata
Fra i monti e le valli dell’Irpinia non si finisce mai di scoprire luoghi e sorprese naturali: una di queste è la riserva naturale “Oasi Valle della Caccia” di Senerchia, in provincia di Avellino.
Istituita nel 1992, ma inaugurata solo l’anno dopo, la riserva si estende nel territorio del Parco Regionale dei Monti Picentini su circa 450 dei 63mila ettari totali di terreno che rendono il Parco uno dei più grandi della nostra regione.
Una riserva, una valle, un’oasi che si estende fra rupi e boschi, fino a raggiungere i 1600 metri di altitudine: in essa sono presenti i “sentieri natura” che costeggiano il torrente Acquabianca. In quest’oasi dalla natura incontaminata, flora e fauna si intersecano fra di loro in un mix di convivenza vitale che altrove non può essere osservato.
Il mondo della valle
Dalla flora, caratterizzata dal pino nero, alla fauna del regno del merlo acquaiolo e della trota, per poi perdersi di nuovo nella flora caratterizzata da lilium ed orchidee colorate: il fascino di quest’oasi è anche completato dalla cosiddetta “grotta del muschio”, uno spettacolo naturale unico, dove l’acqua cristallina, che scende giù dalla cascata, crea una spaccatura nelle rocce… simbolo e segno di come la natura si modifichi da se stessa.
La “Grotta Profunnata”
Altro gioiello dei Monti Picentini è la “Grotta Profunnata”, un’interessante scoperta all’interno del massiccio montuoso.
Questo luogo, conosciuto già come rifugio di briganti nella seconda metà dell’800, vede la sua prima ufficiale esplorazione solo nel 2004. Gli speleologi che vi si avventurarono riuscirono a identificare, al suo interno, dei veri e propri “ambienti”: una piccola caverna unita da un corridoio ad una più vasta, la quale si affaccia a precipizio sulla Valle del Trientale. Proseguendo nel percorso, stalattiti e stalgmiti la fanno da padrone, fino a condurre ad un lago di piccole dimensioni, caratterizzato da un’acqua limpidissima.
Purtroppo, la grotta nella sua interezza non è un luogo accessibile a tutti: integralmente può essere visitata solo da speleologi o, comunque, esperti dotati di opportune attrezzature.
Per i comuni visitatori, l’escursione è possibile solo nella parte iniziale, sempre attraverso l’ausilio di una strumentazione adeguata e sotto la guida di un esperto.