La nascita di Fuorigrotta e la demolizione del Rione Castellana

La demolizione del Rione Castellana ha fatto parte della bonifica e del risanamento del quartiere Fuorigrotta. Ecco dove si trovava.

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Fuorigrotta è un quartiere di Napoli che, insieme a Bagnoli, forma la X Municipalità.

Il nome deriva dalla sua posizione in quanto, sin dall’epoca romana, si è sempre trovata “al di fuori della grotta” che la collega con il rione Mergellina.

La prima grotta costruita fu la Crypta Neapolitana, ancora oggi visibile ma non più percorribile per motivi di sicurezza: collegava il quartiere con Piedigrotta, più o meno dove si trova adesso la tomba di Virgilio.

Oggi, invece, a collegamento con Mergellina, ci sono la Galleria Laziale e il Tunnel delle IV Giornate.

Il periodo fascista

Fino all’epoca fascista, Fuorigrotta è stata una zona prevalentemente agricola, in quanto la terra era resa fertile dalla cenere eruttata da piccoli crateri sparsi per la valle. Il quartiere si trovava tra Pozzuoli e Napoli e vi passava la via collinare detta “Antiniana”.

Durante il periodo fascista, poi, furono effettuati dei lavori urbanistici che ne modificarono l’aspetto. Nacquero, così, il Viale Augusto e la Mostra d’Oltremare, ancora oggi sede dell’ente fieristico napoletano. Nel 1927 fu aperta al traffico una nuova arteria stradale, Via Nuova Bagnoli, che attraverso la Galleria Laziale, congiungeva la Riviera di Chiaia con lo stabilimento Ilva di Bagnoli. Nel 1930 furono realizzati, oltre al sopracitato rione Miraglia, il nuovo rione Agnano, il rione Laziale e venne ampliato il rione Duca d’Aosta. A quest’epoca risale gran parte della toponomastica attuale: infatti, le strade furono dedicate ai personaggi dell’antica Roma, come Viale Augusto, Via Giulio Cesare e Via Caio Duilio.

Nel 1931 Mussolini affidò a Napoli l’organizzazione della “Mostra triennale delle terre italiane d’Oltremare”. Per realizzare questo progetto fu scelto il quartiere di Fuorigrotta e, quindi, fu necessaria una bonifica dell’intero territorio. Il Risanamento iniziò, però, qualche anno più tardi, nel 30 gennaio del 1939, e i primi fabbricati ad essere demoliti furono quelli del Rione Castellana, sito tra quelle che oggi sono via Campegna e Via Giulio Cesare. Qui furono abbattuti 7.000 vani e 15.000 persone improvvisamente rimasero senza alloggio e senza alcuna sistemazione sostitutiva. Il progetto interessava circa 850.000 metri quadri ed il sistema stradale prevedeva due gallerie, una destinata al traffico veloce e l’altra a quello pesante.

Successivamente, con il boom economico l’area divenne oggetto di un notevole insediamento edilizio, tant’è che ancora oggi Fuorigrotta ospita impianti sportivi, quali lo Stadio San Paolo, la piscina Scandone, la sede e la succursale del CUS; non mancano, poi, impianti ricreativi come l’Edenlandia, lo zoo, il bowling, il cinema The Space e, appunto, la Mostra d’Oltremare.

Inoltre, l’intero circondario è conosciuto anche come quartiere universitario, grazie alla presenza della Facoltà d’Ingegneria Federico II, del CNR, della Facoltà di scienze motorie dell’Università Parthenope, della sede operativa dell’Osservatorio Vesuviano e del PICO.

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