Il piccolo borgo di Cairano, un gioiello della verde Irpinia

Un viaggio tra bellezze naturali, storia e cultura di un antico borgo Irpino

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La parola borgo, che deriva dal latino, stava ad indicare prima una fortezza poi paese popolato, di solito di piccole dimensioni. In Campania ce n’è per tutti i gusti. Ci sono quelli medievali che si sono sviluppati intorno ad un castello. Ci sono poi quelli con vista mozzafiato sul mare. Infine altri che sono immersi nel verde, come Cairano. Qualunque sia il posto dove sono ubicati, ci sono aspetti che li accomuna tutti. In ognuno di essi il ritmo della vita è regolare e il tempo trascorre a rilento. Le tradizioni sono consolidate e si tramandano da secoli, ne è un esempio l’arte culinaria legata indissolubilmente al patrimonio rurale.

La verde Irpinia

Terra di genuinità, custode di antichi vini pregiati e prelibatezze. Un luogo incantevole dove è possibile ammirare il verde che vi circonda. Sentire l’essenza più vera, dove il trascorrere del tempo che ha scandito la vita con ritmi naturali, donando alle generazioni che si sono susseguite, un enorme patrimonio agroalimentare.  Confrontato con altre realtà della ristorazione, le prestazioni eccezionali delle osterie sono un riflesso diretto della sua struttura. La maggior parte, infatti, è gestita a livello familiare o amicale, il che consente una notevole flessibilità e adattabilità.

Le radici profonde di un borgo antico

La posizione strategica di Cairano, al centro della naturale via di comunicazione tra la valle dell’Ofanto e quella del fiume Sele, ha favorito l’insediamento umano fin dalla prima età del Ferro, un ponte tra epoche passate e presenti vibranti. A testimoniarlo, i numerosi reperti archeologici rinvenuti, tra cui quelli della necropoli con tombe a fossa in località Calvario – Vignale, considerate le più antiche di questo tipo in Campania. I resti regalano al mondo moderno un tesoro di reperti archeologici e una ricca eredità culturale.

I reperti archeologici rinvenuti nelle vicinanze di Cairano sono testimoni dell’antichità del suo insediamento. Le tombe a fossa scoperte a Calvario – Vignale, tra cui spille, elmi di bronzo e vasi di terracotta, risalgono a epoche tanto remote da indicare una comunità prospera e sofisticata già tra il IX e il VII secolo a.C. Questi reperti, esposti con orgoglio nel Museo Irpino di Avellino, sono la testimonianza di popolazioni abili nell’arte della metallurgia e della lavorazione dei materiali.

Cairano nel corso del tempo

Nel corso dei secoli, Cairano ha svolto un ruolo cruciale nella difesa della regione, fungendo da presidio militare durante l’epoca romana e il Medioevo. La sua vicinanza alla colonia romana di Conza lo ha reso oggetto di attenzione persino da parte di Annibale durante le sue campagne militari. Nonostante le sfide e le prove del tempo, Cairano continua a vibrare di vita e cultura. Dopo il terremoto del 1980, che ha causato danni significativi ma non ha scalfito lo spirito della comunità, il borgo si è rigenerato lentamente. Oggi, nonostante il declino demografico, i suoi abitanti mantengono viva la fiamma della tradizione e della resilienza.

Un nome che attraversa i secoli

La parola borgo, che deriva dal latino, stava ad indicare prima una fortezza poi paese popolato, di solito di piccole dimensioni. L’origine del toponimo “Cairano” è incerta. Secondo alcuni deriva da “Car-janus”, monte di Giano, mentre l’ipotesi più accreditata lo fa derivare da “Castellum Carissanum”, attestato già nella Historia Naturalis di Plinio il Vecchio.

Tra fede e tradizione

Il borgo custodisce un patrimonio di tradizioni religiose e popolari che si tramandano di generazione in generazione. Tra le più sentite, la processione di San Leone Magno, patrono del paese, il Carnevale Cairanese con la rottura della pignata, la suggestiva Via Crucis del Venerdì Santo e la processione del Corpus Domini con le sue caratteristiche “cappelle” allestite dai cittadini.

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