Caggiano, il paese tra arte, storia e templari

Caggiano è il secondo comune più alto di Salerno ed è famoso per aver ospitato i Templari.

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In provincia di Salerno, al confine con il Parco Nazionale del Cilento e di Vallo di Diano, c’è un piccolo paese in cui sembra che il tempo si sia fermato. Si tratta di Caggiano.

Caggiano è il secondo comune più alto di Salerno, dopo Montesano sulla Marcellana. Situato su un rilievo dell’Appenino lucano, con i suoi 828 metri di altezza, è un territorio ricco di storia e dal paesaggio bucolico.

Il cielo, il mare e le montagne sembrano quasi fondersi in un tutt’uno ed infatti, svariati sono i punti panoramici in cui ci si sente avvolti completamente dal paesaggio. Uno di questi è Marvicino o “Malaucin”, in dialetto locale. Il significato di questo nome potrebbe essere duplice. La prima versione si basa sul racconto per cui, alla fine della strada, precisamente sulla destra, ci sia una finestra chiusa, casa di un vicino considerato antipatico e scorbutico. La seconda versione è decisamente più romantica e riguarda il panorama, in particolare quello del belvedere. Lo sguardo si amplia sui Monti Alburni, i ruderi dell’antico oratorio di Santa Veneranda, le colline coltivate ad uliveti tra Auletta e Pertosa, il Monte San Giacomo e la Valle del Meandro. Inoltre, quanto il tempo è buono e limpido, è possibile scorgere tutta la bellezza del golfo di Salerno.

Il borgo di Caggiano

Caggiano

Il borgo di Caggiano è caratterizzato da vicoletti che conducono al centro storico, in cui si possono osservare strettoie, archi, volte, scorci, case con portali in pietra, spesso corredate da fregi e stemmi antichi. La maggior parte di tutto questo risale al Medioevo. Ma molte case hanno aggiunto un tocco di colore e dei fiori alle finestre. Altre hanno la facciata in pietra. E molte altre sono disabitate. Ma su ognuna di esse ci sono i battenti in ferro che vengono chiamati “truzzulatur” dalla gente del posto. Gli antenati dei campanelli, praticamente.

La Chiesa più antica è la “Chiesa di Santa Maria dei Greci” del VI secolo, danneggiata dal terremoto del 1980. Conserva una preziosa testimonianza dell’età bizantina. Al suo interno custodiva undici dipinti molto importanti che sono stati restaurati e trasferiti nel castello normanno. Sette di questi sono stati realizzati dal pittore Nicola Peccheneda nel XVIII secolo. L’altare maggiore è in marmo mentre quello in legno è dedicato a San Bartolomeo. Una leggenda dice che sul muro esterno ci sia la pietra Santa portata dai templari direttamente dalla Palestina. E in molti la toccavano come segno di buon augurio.

Altre sei opere si trovano invece nella “Chiesa di Santa Caterina Vergine e Martire”. La chiesa ha origine nel XI secolo e attualmente, si presenta come l’unione di due cappelle ad angolo retto. L’altare maggiore è nel Presbitero ed è una raffinata e pregiata opera in marmo “screziato”. Su di esso è disposta la nicchia con la statua in legno di Santa Caterina, incoronata da un diadema d’argento.

A Caggiano è inoltre possibile fare escursioni e trekking. Diversi sono i percorsi da poter scegliere, come quello del Monte San Giacomo in cui si si può organizzare per fare pic-nic o l’itinerario del Melandro, con le meravigliose gole scavate dal fiume nella roccia calcarea e la Gotta preistorica dello Zachito.

Storia di Caggiano

Proprio nella Grotta dello Zachito sono stati trovati reperti preistorici in quanto il posto era considerato luogo favorevole soprattutto per la sua vicinanza al fiume Melandro.

Nell’VIII-VII secolo a.C, ci furono molto probabilmente contatti con i greci lungo la costa. Le vallate erano invece attraversate da nomadi che vivevano di pastorizia e di caccia. Sulle alture invece, si trovavano i villaggi.

Dopo le guerre sannitiche, il territorio conobbe la dominazione romana e poi quella barbarica. Fu la volta dunque di Visigoti, Vandali. I Longobardi poi costruirono le prime fortificazioni. E i bizantini vi costruirono le chiese di rito greco.

Nell’XI secolo arrivarono i Normanni che potenziarono le fortificazioni e eressero il castello, attorno al quale nacque un borgo, primo nucleo del centro abitato.

Imponente è quindi il Castello, edificato tra il X e l’XI secolo da Guglielmo di Caggiano, membro della famiglia di Roberto il Guiscardo. Il suo scopo inziale era di difesa, soprattutto dai saraceni, e di controllo delle vie che portavano alla Calabria o alla Puglia. Presentava due torri, due fortini, un corpo centrale e un torrione. Al suo interno, c’erano la sale della prigionia e quelle della tortura, ma anche le catapulte per poter lanciare massi di pietra dall’alto dei bastioni.

Il castello è stato ristrutturato e attualmente, è sede di una mostra intitolata “I templari guardano Caggiano” che riguarda appunto le tracce da essi lasciati. I Cavalieri Templari, infatti, venivano ospitati proprio a Caggiano prima di raggiungere la Terra Santa. Dal nord scendevano verso Brindisi e altri porti meridionali per poter salpare verso la Terra Santa e a Caggiano si rifornivano e si riposavano prima del viaggio.

Caggiano, Castello

 

 

Fonti foto: ecoturismocampania.it, flickr.it

 

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