Somma Vesuviana e il centro storico del Casamale.

Un borgo medievale dalle origini antichissime.

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Siamo a Somma Vesuviana, alle pendici del monte Somma, a 16 km da Napoli. E’ uno dei comuni della regione vesuviana che possiede e conserva il maggior numero di testimonianze archeologiche, artistiche e architettoniche. Ne è un esempio la lussuosa villa del periodo augusteo, considerata dagli esperti come ultima residenza di Ottaviano Augusto. Innumerevoli sono infine le manifestazioni folkloristiche. Altra caratteristica della cittadina è la presenza del borgo medievale del Casamale. La parola borgo, che deriva dal latino, stava ad indicare prima una fortezza poi paese popolato, di solito di piccole dimensioni. In Campania ce n’è per tutti i gusti, tra i quali quelli medievali, che si sono sviluppati intorno ad un castello. Qualunque sia il posto dove sono ubicati, ci sono aspetti che li accomuna tutti.

Somma e il centro storico

Il piccolo borgo del Casamale si trova nella cittadina di Somma Vesuviana e ne rappresenta il centro storico. Le origini sono antichissime, si parla degli inizi del 11° secolo. Deve il suo nome alla nobile famiglia dei Causamala. La zona è delimitata da antiche mura aragonesi costruite verso la metà del 15° secolo per volere di Ferrante d’Aragona. Il centro del Casamale è il convento dei Padri Eremitani di Sant’Agostino. La sua cappella fu intitolata prima a San Giacomo e poi in seguito alla costruzione della chiesa, a Santa Maria della Sanità. Alla bellezza tipica dei borghi medievali si associa uno stato di conservazione eccellente, malgrado alcuni “interventi”recenti da parte dell’uomo. Ci riferiamo alla presenza di alcune opere in cemento presenti tra le mura aragonesi.

La sua collocazione

Il borgo del Casamale si trova in un’ottima posizione strategica, protetto a sud dal monte Somma, a est dal corso d’acqua Fosso dei Leoni e a ovest da un altro corso .d’acqua Cavone del Purgatorio. Anche il centro (l’attuale Collegiata) è tipicamente medievale. Sono presenti vie strette, alcuni archi, con le coperture delle case che sembrano toccarsi impedendo al sole di accedervi. Le costruzioni sono dipinte di grigio e spesso si trovano importanti archi d ’ingresso in piperno. I balconi delle abitazioni, ornati da parapetti di ferro battuto, sono poco sporgenti e sono sorretti da forti soglie di piperno lavorato.

Il borgo oggi

Vi sono ancora le poderose mura aragonesi costruite verso la metà del 15° secolo per volere di Ferrante d’Aragona ampliando forse quelle preesistenti del periodo Angioino. Negli ultimi anni hanno subito danni notevoli, in alcuni punti sono state abbattute mentre in altri l’hanno modificata. La cinta muraria, molto alta nella parte rivolta a Nord e ad Ovest, conserva ancora quasi tutte le torri (tredici), anche se alcune sono state tagliate. Poco o nulla resta invece della vecchia Rocca sulla quale fu eretto il famoso Santuario detto di S. Maria a Castello, meta ancor oggi di molti pellegrinaggi provenienti da tutti i paesi limitrofi. Sono presenti inoltre, quasi intatte, considerevoli testimonianze dell’epoca sotto forma di chiese, palazzi, portali, archi e insediamenti urbanistici. Purtroppo non vi sono più le quattro monumentali porte, trasformate in semplici accessi.

La festa delle lucerne

Si svolge ogni quattro anni ed è una delle tante manifestazioni folkloristiche della cittadina che hanno origine dal passato ma che hanno ancora un forte richiamo tra i sommesi e il resto degli abitanti della zona vesuviana. La sua antica magia resta immutata nel tempo. Il tutto ha inizio al tramonto, una donna e un uomo (‘O masto ‘e festa) accendono la prima candela. In un batter d’occhio ogni stradina del Casamale si illumina grazie a dei lumini a olio situati su costruzioni in legno. La festa delle lucerne rievoca antichi riti propiziatori che festeggiavano la fine dell’estate e la lucerna rappresenta la femminilità come simbolo di riproduzione e nascita.

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