I piatti estivi e leggeri
L'estate è sempre stata accompagnata da piatti semplici, freschi e leggeri. Vediamo i più amati.
L’estate è tornata a trovarci e con essa, anche il caldo asfissiante. L’unico rimedio per combatterlo è quello di stare costantemente in acqua ma purtroppo non si vive di solo mare.
Di cucinare non si ha tanta voglia in questo periodo, quindi vediamo insieme le ricette più veloci e i piatti più freschi da fare quando il caldo ci abbatte.
Panzanella
Piatto tipico del centro Italia e della Toscana in particolare, è conosciuto anche con il nome “pansanelle”, o “pane ‘nzuppo” o ancora “pan molle” ed è davvero semplice da preparare. Pietanza nutriente e fresca, è un’ insalata di pane raffermo e verdure.
La ricetta della panzanella
Tagliare il pane a fette e successivamente a cubetti e metterlo in una ciotola con acqua e aceto: tenerlo dunque in ammollo per una mezz’oretta.
Occuparsi ora dei pomodorini che devono essere tagliati in piccoli pezzetti e del cetriolo che deve essere sminuzzato a fettine, dopo averne tolto le estremità. Dividere anche la cipolla a metà, affettarla e aggiungerla nella ciotola del pane insieme ai cetrioli, ai pomodori e a foglie di basilico. Mescolare il tutto. Successivamente condire con sale, pepe e olio. Mescolare nuovamente e lasciare nel frigo un paio di ore prima di mangiarla.
Le origine della panzanella
Si dice che la panzanella derivi da un’abitudine contadina di bagnare il pane secco per poi condirlo con verdura prese dell’orto. Altri sostengono invece che la sua nascita sia da rapportare all’usanza dei pescatori di bagnare il pane raffermo con acqua di mare a cui aggiungevano poi le verdure.
Il nome “panzella” potrebbe derivare da pane e zanella, cioè zuppiera.
Insalata di riso
C’è chi lo considera il piatto estivo per eccellenza per il suo essere estremamente fresco e leggero, da mangiare velocemente anche al mare o ad un pic-nic. Inoltre, la si può preparare anche pochi giorni prima di consumarla.
La ricetta dell’insalata di riso
Mettere l’acqua in pentola ed accendere il fuoco. Salare. Quando bolle, versare i piselli che devono essere agitati per circa tre minuti. Scolare i piselli. Nella stessa acqua, aggiungere il riso che deve cuocere per due, tre minuti in meno rispetto ai tempi di cottura scritti sulla confezione.
Intanto occuparsi dei peperoni: eliminare il picciolo, i filamenti interni e i semi e poi tagliarli all’interno di una ciotola. Dividere i pomodorini, scavarne la polpa e spezzare a cubetti, così come il prosciutto cotto e il caciocavallo. Tagliare a rondelle i cetrioli sottaceto e le olive denocciolate.
Scolare dunque il riso e lasciarlo raffreddare su di un vassoio freddo e possibilmente in frigorifero.
Sminuzzare l’erba cipollina e aggiungere il riso e i piselli con filetti di tonno sbriciolati e prosciutto cotto, insieme al sale.
Coprire il tutto con una pellicola e riporre nel frigo.
Le origine dell’insalata di riso
Questo riso freddo è un piatto che deriva dalla fusione alquanto millenaria di usanze culinarie di diversi posti del bacino mediterraneo, pertanto è abbastanza difficile capirne la nascita. In Italia però, una sorta di riso freddo viene preparato solo alla fine del 1400 in quanto prima di allora, era considerata una barbarie mangiare cibi freddi. E dobbiamo aspettare il secondo dopoguerra per la vendita di riso a buon mercato.
Insalata caprese
Pietanza ideale dell’estate, è un piatto tipicamente italiano ma conosciuto in tutto il mondo. Tre sono gli ingredienti: pomodori, olio di oliva e mozzarella e il tricolore italiano è servito!
La ricetta della caprese
Tagliare i pomodori e le mozzarelle e disporli alternati su di un piatto da portata. Aggiungere del basilico sulla mozzarella e condire con olio extravergine d’oliva, sale e pepe. Aggiungere anche i pomodori e il piatto è pronto!
Le origini della caprese
L’insalata caprese nasce a Capri, da cui il nome, dove circola una leggenda su di un muratore che farciva i suoi panini con mozzarella, basilico e pomodorini per ricreare la bandiera italiana, essendo egli fortemente patriottico.
Un’altra storia è invece collegata al futurista Filippo Tommaso Marinetti che odiava a tal punto la pasta che l’hotel Quisisana dove alloggiava appunto a Capri, gli preparò un pranzo con ingredienti molti semplici, ossia quelli della caprese che gli piacque moltissimo.
Fresella
La regina di Napoli: la fresella! Veloce da preparare ma gustosa da mangiare. Trattandosi di un pane secco, non c’è il rischio che vada male e la sua particolarità è l’assenza di sapore, sapore che viene dall’aggiunta di pomodoro, basilico e olio.
La ricetta della caprese
Tagliare i pomodori, il basilico e l’aglio e aggiungerli in una ciotola insieme al sale e all’olio d’oliva. Mescolare e far marinare per due ore in modo che i pomodorini caccino l’acqua che servirà per bagnare le freselle. Inumidire dunque le freselle e aggiungere il composto preparato con un filo d’olio e basilico.
Le origini della caprese
Sulla fresella, ci sono testimonianze che risalgono al ‘300, periodo in cui veniva venduto dai cosiddetti “tarallari”. Erano soprattutto i marinari a mangiarla perché sebbene sia un alimento povero, era capace di resistere a lunghi periodi lontani da casa senza perdere il suo sapore e la sua consistenza.
Il suo nome potrebbe derivare dal latino “frendere” che tradotto vuol dire “spezzettare”.
Buon appetito!
Fonti foto: ilgiornaledelcibo.it, mysa.info, giallozafferano.com, napoli-turistica.com