La Torre degli Incurabili di Varcarturo: storia, leggende, esoterismo

La Torre degli Incurabili di Varcaturo è stata lazzaretto e istituto di igiene mentale, qualcuno le attribuisce caratteristiche esoteriche.

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Il comune di Giugliano, così come tante altre zone della Campania, cela nelle sue terre molti edifici particolari che, da sempre, sono protagonisti di numerose leggende popolari. Uno di questi è certamente la Torre degli incurabili di Varcaturo, anche chiamata “‘o mulin’ a vient’” dagli abitanti del luogo, proprio perché probabilmente inizialmente costruita con questo scopo.

Architettura esoterica

Sebbene questo edificio, essendo un mulino, possa sembrare figlio dell’architettura industriale, per gli occhi più attenti cela vari misteri. La struttura è costruita su una pianta ottagonale che prosegue con un tronco piramidale e, al suo interno, c’è un ripetersi continuo di misure perfette e definite. È proprio sulla base di queste ultime affermazioni che si è pensato che possa avere uno stretto legame con l’esoterismo. L’ottagono infatti, è una forma estremamente ricorrente nell’arte esoterica, innanzitutto perché il numero otto simboleggia l’equilibrio cosmico, ma anche perché l’ottavo giorno, nel cristianesimo, è quello che succede ai sei giorni della creazione ed al sabato. Inoltre, rappresenta allo stesso tempo la resurrezione di Cristo e quella dell’uomo. Per quanto riguarda la forma piramidale, è invece simbolo di tramite per la salita verso il cielo. Dunque, questa particolare geometria rende sicuramente più interessante quello che molti ritengono un semplice mulino.

Storia

L’anno di edificazione della Torre degli Incurabili non si conosce, ma un documento datato 1700 testimonia che l’edificio, allora appartenente al duca Ottavio Capece Scondito, venne donato alla nipote Maddalena. Fatto sta che, non si sa bene quando, la struttura smise di essere utilizzata come mulino per diventare un lazzaretto. Durante epidemie di incurabili malattie, come la peste o la tubercolosi, infatti, gli infetti venivano rinchiusi all’interno dell’edificio e morivano lì dentro, per cercare di ridurre al minimo il contagio. Ed è proprio da questo suo utilizzo che ne deriva l’attuale nome.

La struttura venne utilizzata anche come istituto di igiene mentale, dove si ammassavano persone dichiarate “pazze” dalla società, che venivano semplicemente relegate nel manicomio e sedate con metodi terrificanti che oggi classificheremmo come “torture”. Ed è forse dalle urla e dai dolori della gente rinchiusa nelle mura dell’edificio che sono nate le leggende di anime e fantasmi ambientate proprio qui.

La leggenda

Una delle più famose leggende che aleggia sulla Torre degli incurabili narra la storia di un cacciatore che, circa trent’anni fa, si recò durante la notte, in cerca di selvaggina, nei pressi dell’inquietante edificio. Camminando tra le siepi si accorse di essere seguito, si voltò e vide che, dietro di lui, c’era una donna. L’inseguimento durò per ben dieci minuti, fino a quando il cacciatore non si trovò di fronte alla torre: lì senti un forte rumore di battito d’ali, come se un grosso uccello si fosse appena librato in aria. Quando si voltò per controllare dove fossero la donna e l’animale, si accorse che dietro di lui non c’era più nessuno dei due. In molti credono che l’uccello sia  lo spirito di una fanciulla che fu rinchiusa nella torre e che vaga senza sosta in cerca di un amante. Altri, invece, sostengono che sia lo spirito del marito della donna, che cerca di allontanare qualsiasi uomo dalla sua amata.

 

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