I migliori ristoranti in Campania

La classifica dei migliori ristoranti. Vediamo insieme quali sono quelli che hanno ricevuto più "cappelli"

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La cucina è il posto in cui si custodiscono secoli di storia e origini di ricette tramandate da generazioni. Tra i fornelli si incontrano le tradizioni, si sposano i sapori più svariati ma soprattutto si narrano storie di piatti che, con sufficienza, diamo per scontati. Ogni specialità, aggiunge qualcosa del proprio territorio e lo rappresenta. La raccolta delle infinite ricette campane, rappresenta un’ampia fetta della cultura(enologia e gastronomia) che inizia a Napoli e si diffonde in tutte le province della nostra bellissima regione. La ricchezza di sapori, odori e colori, l’utilizzo di ingredienti di mare e di terra, il tutto racchiuso in ricette (che si tramandano da generazioni) di fama mondiale.

Una cucina da “leccarsi i baffi”

Le delizie culinarie campane, rappresentano un vero e proprio trionfo di bontà, di colori e sapori. La nostra cucina è una delle più notevoli e variegate d’Italia. Ogni specialità, aggiunge qualcosa del proprio territorio e lo rappresenta. L’esistenza di tantissime ricette è possibile grazie al clima e al suolo, all’alternarsi del mare e delle montagne ed infine è possibile grazie alla presenza di terreni vulcanici, che hanno sviluppato una cultura enogastronomica piuttosto significativa. Pur consapevoli che la scelta dei migliori ristoranti non è facile, ci affidiamo alla nuova guida de L’Espresso, 44esima edizione, intitolata “I ristoranti e i vini d’Italia 2022″ che ogni anno gratifica(attraverso l’assegnazione di cappelli) il top dell’arte culinaria del Bel Paese. Quest’ultima edizione sorride alla Campania, riconoscendone i grandi meriti nell’arte culinaria.

I migliori ristoranti della Campania

Prima di vedere nello specifico le caratteristiche dei ristoranti premiati, facciamo un bilancio (in termini di cappelli) dell’arte culinaria in Campania. Nella nostra Regione ci sono grandi chef, infatti il cappello d’oro va a Don Alfonso 1890. Ischia e Sorrento sono ben rappresentate, Capri sottotono. Come detto poco sopra, conferma per Don Alfonso, della famiglia Iaccarino, una vera e propria accademia di cucina mediterranea. Con ben cinque cappelli troviamo Krèisos, il ristorante sannita di Giuseppe Iannotti a Telese Terme che è anche nella classifica dei 18 migliori  ristoranti in Italia. Con 4 cappelli ci sono 5 ristoranti. Ognuno si distingue per merito ed estro. Due sono ad Ischia( Dani Maison e Isabella). Abbiamo poi “Piazzetta Milù” (Castellamare di Stabia), uno a Massa Lubrense (Quattro Passi) e uno a Bruciano ( Taverna Estia).

Ristoranti con 5 Cappelli

Don Alfonso 1890

Ancora una volta il ristorante di Alfonso Iaccarino, che si trova a Sant’Agata sui due Golfi, riceve il cappello d’oro, il massimo riconoscimento della nuova guida “Ristoranti d’Italia 2022”. Le motivazioni mettono in risalto la grande eleganza abbinata ad una tradizione che va avanti da anni (senza trascurare quelle che sono le innovazioni). La famiglia Iaccarino rappresenta una vera e propria accademia di cucina mediterranea, che da secoli caratterizza la cultura culinaria di queste parti. La famosa dieta mediterranea trova in questo locale il non plus ultra. Insomma, il Don Alfonso è un classico imperdibile.

Krèisos

Il ristorante di Telese Terme, in provincia di Benevento, riesce ad ottenere il desiderato quanto meritato premio per l’eccellente lavoro dello chef (che ne è anche il proprietario) Giuseppe Iannotti. Il nome del ristorante si riferisce ad uno dei nomi di Bacco o Dionisio. L’ambiente rustico mostra la perfetta fusione tra antico e moderno. La cantina, scavata  nel tufo, conta circa 2000 etichette. Le cucine (a vista) propongono piatti basati sulla ricerca(dei migliori prodotti) e la fantasia, senza disdegnare un pizzico d’improvvisazione.

Ristoranti con 4 Cappelli

Dani Maison

Il locale di Ischia abbina l’arte culinaria a quella della scultura. Sono presenti infatti opere dello scultore napoletano Lello Esposito, molto apprezzato a New York. Lo chef Nino Di Costanzo va a prendere giornalmente lui stesso il pesce a Procida. L’amore per la cucina è sbocciato fin da piccolo, con la mamma e la nonna che esaltavano e tramandavano la gastronomia della Campania. Questo amore per i sapori, i colori e la bontà di questi piatti ha influenzato il suo percorso sia nello studio che nel lavoro.

Isabella

Anche questo ristorante si trova nell’Isola Verde ( nome che deriva dal colore del tufo del monte Epomeo). Esattamente in una baia dalla quale deriva il nome. Nasce nel 2009 per volontà dello chef Pasquale Palamaro. Dopo appena 4 anni riceve la Stella Michelin. La location e la proposta di piatti gourmet (prevalentemente marinari) rendono il locale un posto unico. Da non sottovalutare infine l’utilizzo di prodotti ricavati dal proprio orto.

Piazzetta Milù

Siamo ora a Castellammare di Stabia. Il ristorante è gestito interamente dalla famiglia Izzo, padre, madre e tre fratelli talentuosi. La cucina, completamente a vista e organizzata per settori e temperature, è appannaggio di Maicol, che a soli 26 anni è considerato tra i migliori chef giovani in Italia. Dopo varie esperienze in giro per l’Europa, ha deciso di tornare a casa e mettere in pratica ciò che aveva appreso. La sala è gestita da Valerio mentre la cantina è curata da Emanuele, sommelier professionista.

Quattro Passi

Ci spostiamo nella bellissima baia di Nerano, a Massa Lubrense. Gli interni del locale sono ricchi di contrasti, classico e moderno, raffinato e genuino. Anche al ristorante Quattro Passi si mescolano tradizione ed innovazione, sperimentazione (dovuta ad un duro lavoro di ricerca) e sapori di un territorio che offre prelibatezze uniche. Tutto ciò crea un piatto perfetto da godere ammirando la penisola sorrentina e la baia. Lo chef Antonio Mellino ci mette passione, ricerca e un pizzico di follia, come lui stesso dice.

Taverna Estia

A Brusciano, in questo hotel di lusso, c’è il ristorante a conduzione familiare Taverna Estia. Lo chef Francesco Sposito eredita la passione della cucina dal padre. A 16 anni si destreggia già tra i fornelli. Vincitore di diversi premi, considera l’arte culinaria fatta da diversi elementi che messi insieme devono far percepire, in chi assapora, una vera e propria emozione. Ogni piatto è un connubio tra visione e conoscenza, che insieme danno vita a piatti davvero unici. Ottima anche la carta dei vini.

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