Le comole di Castel Morrone: due crateri tutti da esplorare

I due crateri in provincia di Caserta sono assolutamente da visitare

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Le comole sono incavi carsici che si sono formati in seguito al crollo o all’erosione di pareti dovuti ad infiltrazione d’acqua. In particolare queste di Castel Morrone, situate sul monte Fioralito, rappresentano uno dei fenomeni di erosione di rocce calcaree più interessanti a livello regionale e nazionale. Le comole in questione sono due, una più piccola(dal diametro di circa 30 metri) a forma di damigiana e l’altra molto più grande. Importante e notevole è anche l’ecosistema che si è formato al loro interno. Vi troviamo infatti varie piante e animali.

Le dimensioni

Il più piccolo degli incavi ha un diametro di circa 30 metri e una profondità che passa i 100 metri. Completamente ricoperta di piante e arbusti, è difficile trovarla, sia dall’alto sia camminando in queste zone. È per questo motivo che gli escursionisti devono stare molto attenti a non trovarsi improvvisamente sul bordo della comola. L’altro incavo invece è molto più grande ha una circonferenza di oltre 800 metri e una profondità che sfiora i 300 metri Le sue dimensioni la rendono ben visibile (a differenza della “sorella” più piccola) ma anche la più grande d’Italia. Potremmo definirla come una porta d’accesso al centro della terra. E’ possibile che le due comole siano collegate tra loro.

Le loro origini

Il periodo della loro creazione non può essere determinato con esattezza. Certo è che della loro esistenza si trovano già testimonianze in documenti risalenti al XVI secolo. Al loro fascino contribuiscono una flora e una fauna (tra cui delle volpi) che hanno “casa” nella parte interiore delle Comole. Il tutto forma un piccolo e interessante ecosistema che dal 1996 è tutelato dal Ministero dell’Ambiente. Ogni anno svariati ricercatori e speleologi esaminano la zona. Tuttavia, malgrado le restrizioni e le protezioni statali, chiunque può visitarle. Il modo migliore per farlo è affidarsi agli esperti che organizzano le escursioni. Il tragitto non è difficile anche se il fondale è accidentato. Lungo il percorso la vegetazione è rappresentata da muschi e licheni.

Come visitarle

Gli incavi carsici di Castel Morrone rappresentano uno dei fenomeni di erosione di rocce calcaree più interessanti a livello regionale e nazionale. Purtroppo però la maggior parte delle persone ne ignora l’esistenza. Rappresentano invece una destinazione tutta da scoprire. La passeggiata per arrivarci è gradevole e per niente impegnativa. Si può parcheggiare l’auto sulla strada per Castel Morrone e seguire un sentiero appena tracciato. Il team di speleologia del Matese ha esplorato le cavità. E’ stato il professor Pietro Parezan a definire la grande comola “la più grande dolina d’Italia”. La grande è raggiungibile facilmente. Quella piccola invece è completamente ricoperta di piante e arbusti, è difficile trovarla, sia dall’alto sia camminando in queste zone. Vi troviamo inoltre una parete molto ripida che solo alpinisti esperti e ben attrezzati possono scalare.

Comola piccola

Superato il Monte (394 m), si gira a destra, direzione ovest. Ecco che appare subito la “comola piccola” a 264 m. Occorre fare molta attenzione. Completamente ricoperta di piante e arbusti,  gli escursionisti possono ritrovarsi improvvisamente sul bordo della comola. Quest’ultima ha un diametro di circa 30 metri ed è a forma di damigiana, con una profondità di circa 100 m

Comola grande

Anche se non è pericolosa come l’altra, è sicuramente più spettacolare. Non si può restare indifferenti, in quanto crea una forte emozione quando si è davanti a quest’enorme cratere di circa 250 m. La profondità invece, va oltre 280 metri. Quindi già prima della discesa, una volta posizionati nella parte bassa, vi troverete davanti ad un muro di oltre 130 m. in altezza. Circa a metà della comola, un sentiero appena visibile porta al fondo. La luce soffusa, le alte pareti, danno l’impressione di entrare nelle viscere della terra. Importante e notevole è anche l’ecosistema che si è formato al loro interno. Vi troviamo infatti varie piante e animali( gracchi, cornacchie e volpi).

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