Spaghetti alla “Puveriello”

Com'è nato questo piatto tipico della tradizione napoletana

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Napoli, città del sole, del mare e dei sapori veraci. L’arte culinaria povera, o presunta tale, che diventa sontuosa grazie agli ingredienti non pregiati. Gli spaghetti alla puveriello incarnano alla perfezione l’essere napoletano. Vi troviamo infatti tradizione e prodotti poveri ma tipici. Il tutto preparato con la maestria e l’inventiva che ci contraddistinguono. Si tratta di una portata povera e semplice ma non per questo meno buona. Un piatto che anche il grande Eduardo De Filippo amava.

La tradizione nel piatto

Gli spaghetti alla Puveriello sono un piatto tipico napoletano che risale al secondo dopoguerra, ne conoscete la storia? La pasta è più di un semplice “piatto”. Ogni pietanza ha la sua storia e la sua origine, non importa da quale parte del mondo provenga. Perché ogni piatto racconta una tradizione tipica. Quando si sceglie un nome, lo metti nel contesto, lo adatti al presente, ti adatti alla situazione e poi gli dai una storia. E’ questo il caso anche degli spaghetti alla Puveriello. La miscela di terra e mare, profumi e sapori prendono vita, tradizioni e centinaia di anni di storie vengono tramandate di generazione in generazione e sono più vivide che mai nelle nostre menti e nei nostri cuori. Così anche una pasta “semplice” è diventata un pezzo di storia in questa città. Napoli ha tanti bei panorami, e la cosa più importante è che c’è così tanta storia da raccontare, questa volta vogliamo enunciarla attraverso uno dei piatti più antichi e appetitosi.

Le sue origini

Tanti sanno di questo piatto, ma pochi in verità conoscono le sue origini, ora le scopriremo insieme. Le nostre nonne, tutte esperte cuoche, custodiscono anche la storia di ogni piatto. Proprio dalla loro narrazione, si scopre l’origine della pietanza. Sulle guerre e su coloro che le hanno vissute, ci sarebbe molto da dire, noi qui ci limitiamo al cibo in questione. Gli spaghetti alla puveriello sono un piatto la cui “nascita” si fa risalire al secondo dopoguerra. La guerra appena conclusa ha portato distruzione e povertà nell’intera popolazione. Un piatto “povero” serve proprio a soddisfare il bisogno di sfamare la famiglia con pochissime cose. Soprattutto nelle comunità più povere, dove la fame e la scarsità di cibo si fanno sentire.

La creatività

L’arte di saper superare i momenti difficili, o l’arte di arrangiarsi se volete chiamarla così, rappresenta in pieno la capacità di improvvisare con pochi e semplici ingredienti. Il tutto porta a questo piatto che ancora oggi ha tanti estimatori, a Napoli e in tutta la Campania. Così, dall’unione di pasta, sugna e uova, sono nati gli Spaghetti alla Puveriello. Un piatto si povero, ma allo stesso tempo gustosissimo e rapido da preparare. In quanto, durante la cottura della pasta, ci si può dedicare ad amalgamare la sugna, le uova, il pepe e il formaggio grattugiato a piacere. Un’ottima e saporita ricetta last-minute quando si è a corto di idee.

Fonte foto: deliziosetentazionidivale.it

Ricetta

Qui vi proponiamo quella di Eduardo De Filippo, emblema della città di Napoli e della napoletanità. Chi meglio di lui per descrivere un piatto tipico della nostra tradizione. Ricetta tratta dal suo libro.

Ingredienti per 4 persone degli spaghetti “ro puveriell”, alla poverello

  • 100 g spaghetti
  • un uovo
  • un cucchiaino di olio o di sugna o di burro
  • formaggio
  • pepe
  • sale

Procedimento:

Cuocete la pasta molto al dente. Preparate l’uovo fritto su un tegamino avendo cura di non cuocerlo tantissimo e aggiustatelo di sale. Scolate la pasta e poi riversatela nel tegame e aggiungete subito l’uovo girando delicatamente. Una spruzzata di pepe a piacere. Aggiungete anche formaggio. Il consiglio è di non mescolare con il mestolo o con forchette perché l’uovo potrebbe “spappolarsi” troppo. Quindi prendete la pentola dai manici e sbattete delicatamente, ma con fermezza. La pasta si amalgamerà e l’uovo manterrà la sua consistenza.

Varianti

L’antica ricetta degli Spaghetti alla Puveriello prevede che le uova vengano fritte con lo strutto. Il risultato è molto gustoso ma anche pesante. Per ovviare a ciò si potrebbe usare dell’ olio extra vergine di oliva, che è ovviamente più leggero senza comprometterne il risultato finale. Alcuni ci aggiungono anche una manciata di prezzemolo.

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