Savignano: la bomboniera della verde Irpinia
Il borgo si trova in una delle zone più estreme dell'Irpinia e domina dall’alto tutta la Valle del Cervaro
Il suo nome proviene dal latino Sabinius, che potrebbe indicare un antico feudatario. Non è da escludere però l’ipotesi che abbia avuto origine dal nome di un generale dell’Impero Romano d’Oriente. Savignano ha un’origine antichissima. Il borgo si trova infatti in una delle zone più estreme dell’Irpinia, domina dall’alto tutta la Valle del Cervaro al confine con la Puglia, ed era perfetto per gli antichi percorsi stradali. Si suppone infine che la sua fondazione sia da ascrivere ai sanniti. Grazie alle scoperte archeologiche, sembrerebbe che l’uomo sia apparso per la prima volta su questa terra nel periodo paleolitico.
La sua storia
La storia di Savignano è strettamente legata alla storia di Ferrara. Governata dai Normanni nell’XI secolo, beneficiò della costruzione di famose fortificazioni. Da alcuni documenti del XII sec. e quindi in pieno Medioevo, il paese di Savignano risultava essere costituito da due borghi, il casale e il borgo limitrofo, che passarono sotto il dominio degli Svevi. Nel corso dei secoli fu sotto il dominio di diverse famiglie. Il diciassettesimo è stato un secolo buio e Savignano fu afflitta da vari disastri. Si susseguirono guerre, carestie e pestilenze, che causarono una massiccia diminuzione della popolazione. Nel 1727 papa Benedetto XIII fece costruire l’intero complesso “Hospitius pro peregrinis”, noto anche come Palazzo Orsini, con il nome del pontefice. Oggi è sede dell’attuale municipio. Dopo l’Unità d’Italia, fino al 1880, la zona di Savignano fu interessata dal fenomeno del brigantaggio. Molte furono le bande che imperversarono indisturbate la zona e che traevano vantaggio dalla presenza di numerosi boschi.
Il Castello
Dominava maestosamente la valle del Cervaro. Ora, nell’impianto originario, alcune parti sono state restaurate di recente. Restano le mura alte e spesse e particolari finestre ad arco in pietra. Il castello, chiamato “Castrum Sabinarium”, diede il nome al paese. Eretto come fortezza difensiva tra il VII e l’VIII secolo, ma nei primi anni del 1700 i nobili Guevara lo trasformarono in palazzo nobiliare. Il complesso che oggi si può apprezzare, rispecchia solo in parte l’impianto originario, del quale facevano parte le alte e spesse mura in pietra. Alcuni lavori cominciati nell’estate del 1990 hanno fatto scoprire uno strato compatto di cenere (testimonianza dell’ultima eruzione del Vesuvio) ma portali, scale, stalle, saloni, forni, pozzi che confluiscono nella grande cisterna, sistemi di tubazioni, frammenti di piatti e alcuni utensili di ferro. La conseguenza di tali scoperte ha portato le autorità regolatorie a modificare e integrare il progetto di restauro originario.
Il borgo
Si trova in provincia di Avellino, a 698 metri sul livello del mare. Il suo territorio è in una magnifica zona panoramica, occupando il fondovalle del Cervaro. Piacevole, pittoresco e piccolo. Le case si trovano tra il castello e la chiesa di San Nicola. Savignano sorge in una posizione così elevata da offrire ai visitatori panorami magnifici e aria veramente salubre. Savignano Irpino coniuga perfettamente la sua storia con l’affascinante bellezza del luogo. Immancabile è infatti una visita alla zona compresa tra il bosco, il lago e la sorgente. Naturale quindi che fosse scelto nel Tour “Il Paese più bello d’Italia” nel 2016.
Il lago e la sorgente
Allontanandosi un po’ dal comune di Savignano, dal punto di vista naturalistico, ci sono diverse possibilità di escursioni. Oltre ai 12 ettari di bosco comunale, in zona si trova la fredda sorgente sulfurea Rifieto, le cui acque confluiscono in un piccolo lago, l’Aguglia. La sorgente e il lago si trovano alle pendici del Monte Sant’Angelo. Lungo la strada per raggiungerli vi sono rifugi per i pastori e greggi di ovini che pascolano. Recentemente la zona della sorgente e del laghetto è stata oggetto di un progetto di riqualificazione, per permettere di bagnarsi nelle stesse acque che hanno proprietà terapeutiche. In particolare per il fegato e per talune dermatiti. Uno spazio recintato lungo il lago è meta da molti per pic-nic o momenti di relax all’aria aperta. Insomma, un borgo pieno di sorprese e da visitare necessariamente.