La storia dell’arrivo dei pomodori in Campania
Dai primi pomodori nella nostra regione alla prima pasta al sugo
Campania, regione del sole e dei sapori veraci di una volta e non solo. L’arte culinaria povera, o presunta tale, che diventa sontuosa grazie agli ingredienti pregiati e squisiti che solo la nostra terra riesce a dare. Il pomodoro è tra quelli che più spesso vengono utilizzati. Senza dubbio un prodotto di eccellenza del territorio, emblematico del luogo e uno dei più antichi della tradizione culinaria dell’intera Campania.
L’arrivo in Campania
I primi pomodori sbarcarono in Campania intorno al 1770 come dono del Perù al regno di Napoli di Ferdinando IV. Furono questi gli anni in cui si diffuse l’abitudine di condire la pasta col pomodoro e non solo col formaggio grattugiato che fino al quel momento era stato l’unico condimento esistente. L’Italia fu il secondo paese d’Europa a conoscere il pomodoro, prima ci fu la Spagna. Questo grazie agli ottimi rapporti che i Borbone avevano con le più importanti famiglie dell’epoca. Il re li fece piantare nella zona tra Napoli e Salerno, l’odierna San Marzano, che dà il nome ad una famosissima varietà di pomodoro. Grazie al clima e al suolo fertile ebbero modo di crescere in maniera rigogliosa. Il suo sviluppo fu rapidissimo, anche se all’inizio era utilizzato solo come una pianta ornamentale.
La diffusione nel resto d’Italia
Campania, regione del sole e dei sapori veraci di una volta e non solo. L’arte culinaria povera, o presunta tale, che diventa sontuosa grazie agli ingredienti pregiati e squisiti che solo la nostra terra riesce a dare. Il pomodoro è tra quelli che più spesso vengono utilizzati. Senza dubbio un prodotto di eccellenza del territorio, emblematico del luogo e uno dei più antichi della tradizione culinaria dell’intera Campania, proprio dalla nostra regione si diffuse nel resto d’Italia. Una forte spinta alla diffusione dei pomodori fu l’impresa dei mille di Garibaldi, che attraversarono tutta l’Italia diffondendo la curiosità anche al nord.
Primi riscontri
Le prime documentazioni fanno risalire la diffusione alla fine del 1548 a Pisa. Cosimo de’ Medici acquistò un cesto di pomodori presso la tenuta del Gallo. Questi li avevano ricevuti come dono dal Doge del regno di Napoli. Sembrerebbe che il tutto sia partito dalla Sardegna, poi in Liguria, da qui a Piacenza, Parma, Novara e Torino. La sua espansione avvenne in maniera lentissima, anche perché poco si sapeva di questo nuovo frutto. Ci vorranno più di due secoli per diffonderlo maggiormente grazie al suo impiego crescente in cucina. Possiamo affermare che senza dubbio la regina del pomodoro in Italia è la Campania.
I pomodori San Marzano
I primi pomodori sbarcarono in Campania intorno al 1770 come dono del Perù al regno di Napoli di Ferdinando IV. Il re li fece piantare nella zona tra Napoli e Salerno, l’odierna San Marzano, che dà il nome ad una famosissima varietà di pomodoro. Grazie al clima e al suolo fertile ebbero modo di crescere in maniera rigogliosa. Il suo sviluppo fu rapidissimo, anche se all’inizio il pomodoro era solo una pianta ornamentale. Possiamo affermare che senza dubbio la regina del pomodoro in Italia è la Campania, tra quelli più famosi troviamo il San Marzano.
Conosciuto in tutto il mondo
Il pomodoro San Marzano è noto in tutto il mondo. Si tratta di uno dei protagonisti della cucina tipica campana nonché della salutare dieta mediterranea. Ha una forma cilindrica, il colore è rosso con polpa soda e carnosa. Si presta ottimamente alla pelatura ed è per questo molto utilizzato nell’industria conserviera. Nel 1996 è stato riconosciuto come prodotto DOP. La coltivazione avviene in terreni pianeggianti e soffici, frequentemente di origine vulcanica. È diffuso nelle province di Napoli, Avellino e soprattutto nell’agro salernitano, dove ha avuto origine.