Le foreste più belle in Campania

Il 30% della superficie della Campania è occupato da foreste, un patrimonio naturale spesso sconosciuto, ma da approfondire e scoprire.

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La regione Campania con una superficie di 13 670,95 km² occupa l’undicesimo posto nella classifica delle regioni più grandi di Italia. 

Si tratta di un territorio di medie dimensioni, ma ricchissimo di attrazioni.

Quando si pensa a quest’ultime fra storia e panorami c’è l’imbarazzo della scelta. Il ventaglio, in realtà, diventa più grande se pensiamo anche alle foreste.

Il 30% della regione Campania, infatti, è occupato da foreste. Più nel dettaglio la Campania ha un territorio forestale complessivo di 5500 ettari, diviso in 11 grandi foreste.

In Italia, come in Campania, boschi e foreste sicuramente non sono fra le attrazioni principali. Il nostro territorio non è occupato da grandi distese naturali, come altri paesi più grandi, eppure non ci facciamo mancare niente.

Si può affermare con certezza che le foreste rappresentano l’altra faccia della nostra regione, un patrimonio sconosciuto ai più.

Foresta in Campania
foto via agricoltura.regione.campania.it

Foresta di Cerrata-Cognole, Salerno

La provincia di Salerno, con ben sei foreste, è il territorio più ricco. Fra queste la più grande è quella di Cerreta Cognole nella cittadina di Montesano sulla Marcellana, a pochi chilometri da Teggiano e Padula, su un territorio montuoso che presenta la maggiore superficie boschiva del Vallo di Diano.

Si tratta di una delle più interessanti foreste dell’Italia meridionale per la protezione di flora e fauna in via d’estinzione. Cerreta affascina anche per la storia, che la lega alla vicina Certosa di San Lorenzo a Padula e, ancor prima, alla millenaria Badia di Cava dei Tirreni.

Posta su uno dei monti della catena della Maddalena, spartiacque fra il territorio campano e quello lucano, la foresta gode sia della vicinanza del Calore che della presenza di acque carsiche.

Questa foresta è anche sede di un allevamento per il ripopolamento del cervo, animale che aveva in passato eletto a dimora il Monte Cervati, come dimostra il nome e la presenza del cervo sullo stemma del confinante comune di Sanza. Fra foreste di cerro, arbusti tipici mediterranei e castagneti, a Cerreta – Cognole trovano ricovero anche altre specie animali a rischio di estinzione, fra cui il barbastello, un pipistrello ormai rarissimo, qualche lupo e varietà di picchio.

Sempre nella provincia di Salerno troviamo poi le fasce boscate di Persano e le foreste Cuponi, Calvello, Mandria e Vesolo.

Foresta di Roccarainola, Napoli

La provincia di Napoli ospita, invece, solo due foreste: Roccarainola ed una nell’area flegrea.

Fra le due la prima, con una superficie totale di 860 acheri, è la più grande.

La foresta di Roccarainola è parte del Parco Regionale del Partenio. Il sito, incluso interamente nel comune da cui prende il nome, è il punto d’incontro tra le province di Napoli, Avellino, Caserta e Benevento e rappresenta un importante sito naturale vicino l’arte della città metropolitana che da Napoli si estende sino a Nola.

Roccarainola si mostra ospitale e accogliente per le famiglie ed gruppi di amici in cerca di una dimensione di naturale benessere e, contemporaneamente,  selvaggia e incontaminata per gli amanti del trekking, del birdwatching e della mountain bike. É possibile trovare infatti numerose aree attrezzate per i visitatori ed anche sentieri per immergersi nella natura.

Area Flegrea, Napoli

La foresta nell’area flegrea, invece, si caratterizza per la diffusa esistenza di fenomeni vulcanici secondari e quindi per la presenza di numerosi crateri colmati dalle acque e divenuti bacini naturali come i laghi d’Averno, Lucrino e Fusaro.

Percorrendo i sentieri all’interno della foresta, non si può non rimanere affascinati dalla varietà ambientale presente. Il sito è quasi esclusivamente  costituito da alberi di leccio, mentre l’area di macchia si presenta massimamente eterogenea dal punto di vista delle specie che la compongono e che la abitano.

La costa vicinissima, le dune, la foresta mediterranea sempreverde costituiscono infatti un importantissimo ecosistema dal delicato equilibrio, tanto che la spiaggia di Cuma è qualificata come  sito di importanza comunitaria (SIC) ed in quanto tale è sottoposta ad una particolare disciplina di tutela ambientale.

Foresta in Campania
foto via agricoltura.regione.campania.it

Cipresseta di Fontegreca, Caserta

Nel casertano troviamo la Cipresseta di Fontegreca, alle pendici occidentali del Matese campano.

La Cipresseta si estende per circa 70 ha, tra il Bosco dei Zappini e la vallata del fiume Sava. Si tratta di una formazione forestale assolutamente atipica, caratterizzata per il 90% da un ecotipo di cipresso della varietà horizontalis, tra i pochi resistere a una malattia, il cancro della corteccia, che ha messo a rischio la sopravvivenza di questi alberi.

Foresta MezzanaAvellino

In Alta Irpinia nel comune di Monteverde, lungo il margine del fiume Ofanto, si sviluppa la foresta Mezzana, ai confini con Puglia e Basilicata.

L’accesso al sito, infatti, è agevole e praticato tramite la strada denominata “Ofantina” che collega la parte interna della Provincia di Avellino alla Puglia ed alla Basilicata.

L’area è sovrastata da un castello che nei secoli ha ospitato i signori locali e le corti di passaggio, rendendo l’atmosfera molto particolare.

Qui caratteristica è la presenza di alberi come l’acero ed il sorbo. Con il rimboschimento sono stati intropodotti poi pino, cipresso ed eucalipti. Nella vegetazione, invece, trovano riparo cinghiali, tassi, volpi e piccoli carnivori fra cui la donnola e la faina. Da segnalare è la presenza della rara cicogna nera, che negli ultimi anni nidifica in zona.

Foresta Demaniale del Taburno, Benevento

Nel beneventano importante è la Foresta Demaniale del Taburno, costituita da abeti bianchi (impiantati  artificialmente) e faggi.

Ad oggi, la foresta è stata recintata dal Settore Tecnico Provinciale di Benevento per difenderla dal pascolo abusivo e da turisti indisciplinati. Tuttavia sono disponibili vari sentieri lungo i quali poter incontrare eremi e ruderi suggestivi come la Grotta di S. Simeone che conserva ancora affreschi datati intorno al 1600, la grotta di S. Mauro, l’antichissimo eremo di San Michele (risalente al IX-X secolo), il monastero Longobardo di Santa Maria della Ginestra, la Casina Reale da caccia che i Borboni utilizzavano per ristorarsi.

La vegetazione del Taburno è costituita, nella sua parte più a valle , da olivi, vigneti, boschi di leccio consociati ad altre specie arboree tipicamente mediterranee (frassini, aceri, ontani, cerri, rovererelle, pruni selvatici etc.) nonché da prati per foraggio. Intorno ai 600-700 metri prevale una vegetazione forestale costituita essenzialmente da Frassini, Carpini, Aceri, Cerri, Roverelle. Oltre i 900 metri domina il Faggio con tronchi impettiti e magnifici tali da formare una foresta di inimitabile bellezza.

 

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