A Napoli c’è il Cristo Velato ma anche il Cristo Rivelato: La meravigliosa Cappella Pappacoda

Storia, arte e leggende di un luogo di devozione e bellezza

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La bellissima Napoli è un luogo dove miti e leggende si intrecciano e fanno parte della cultura partenopea. È una città intrisa di storia e cultura, rinomata per le sue meraviglie artistiche. Tra queste, la Cappella Pappacoda, restituita da poco alla città, brilla come un gioiello. Si trova nel cuore di Napoli, si tratta di un luogo incantevole e ricco di storia, ma anche di leggende, di devozione e bellezza. Conosciuta per la sua unica facciata originaria in stile gotico durazzesco del ‘400, questa cappella è legata a una delle famiglie più importanti di quel periodo in città, i Pappacoda. La leggenda più intrigante è quella che riguarda la sirena Partenope. Delusa dal rifiuto di Ulisse (che resistette al suo canto melodioso) si lasciò morire schiantandosi contro gli scogli.

La sua storia

La Cappella fu commissionata dalla potente famiglia Pappacoda nel XV secolo, con l’obiettivo di creare un luogo di culto che riflettesse la loro devozione religiosa. La facciata gotica, progettata da Antonio Baboccio da Piperno, risale al 1415. Si tratta dello stesso artista che si occupò dei portali del Duomo di Napoli. Il portale presenta incantevoli addobbi floreali. In alto si trova una statua che raffigura San Michele Arcangelo sul drago sconfitto. Ai suoi lati troviamo gli arcangeli Raffaele e Gabriele. Tra i tre si trova  Cristo che tiene in mano la Bibbia. Al centro della cappella vi è il sepolcro di Artusio Pappacoda, un membro della famiglia collaboratore della corona che fu giustiziato nel 1414 per aver tradito il re Ladislao d’Angiò.

Leggende e curiosità

La bellissima Napoli è un luogo dove miti e leggende si intrecciano e fanno parte della cultura partenopea. Il mito più famoso riguarda  sicuramente l’origine della città stessa. La sirena Partenope, delusa dal rifiuto di Ulisse (che resistette al suo canto melodioso) si lasciò morire schiantandosi contro gli scogli. Tra le leggende che circondano la cappella, vi è proprio una che riguarda da vicino il mito di Partenope. Si racconta infatti che al suo interno sia sepolto il corpo della sirena. Sembrerebbe inoltre che vi siano anche i resti del tempio di Adriano, costruito per il suo amato Antinoo. Infine si presume che la statua del Pappacoda(con un bel naso prominente) sia stata fonte d’ispirazione per il personaggio di Pappagone in una commedia di Eduardo De Filippo.

Il Cristo Velato di Sanmartino e il Cristo Rivelato di Sepe

Dal 1994 all’interno della Cappella Pappacoda, si trova un’opera d’arte straordinaria e significativa. Si tratta del “Cristo Rivelato” di Domenico Sepe. Il più celebre “Cristo Velato”(famoso in tutto il mondo) opera del maestro Giuseppe Sanmartino rappresenta il Cristo in un momento di pace dopo la Passione, raffigurato in una posizione supina con il volto coperto da un velo sottile, simbolo dei segni del supplizio. In contrasto con il “Cristo Velato”,  quello del Maestro Sepe cattura il momento della risurrezione in cui Cristo sembra oltrepassare il sudario e abbandonare la morte. L’opera trasmette speranza e riflessione ed è un esempio del talento artistico contemporaneo.

Un motivo in più per andare a Napoli

La Cappella Pappacoda, gioiello del ‘400, è un luogo di grande bellezza e significato, dove storia, arte e leggende si intrecciano. La sua facciata gotica e le opere d’arte al suo interno catturano l’attenzione dei visitatori, invitandoli a riflettere sulla devozione, sulla spiritualità e sull’arte che supera i confini del tempo. Se vi trovate a Napoli, non potete perdervi la Cappella Pappacoda e le sue opere d’arte uniche al mondo. Il “Cristo Velato” di Sepe vi offrirà un’esperienza straordinaria, immergendovi in un viaggio emotivo e spirituale che vi rimarrà impresso nel cuore per sempre.

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