Idee per una gita fuori porta: la Reggia di Caserta

La Reggia di Caserta: alla scoperta di una delle bellezze più grandiose della Regione, che combina arte e bellezze naturali. La Reggia è l'ideale per una giornata all'aperto, tra cultura ed aria pulita.

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Con la Primavera alle porte, e con le prime belle giornate, c’è la necessità di cercare la location più adatta per una gita fuori porta. La Campania vanta delle bellezze particolarissime, uniche nel loro genere. Spesso in queste, combaciano arte, cultura e bellezza naturale. Tra i simboli della cultura campana, nonchè traccia indelebile del glorioso passato della regione, vi è sicuramente la Reggia di Caserta. Un’opera monumentale, un tempo residenza dei sovrani che pensavano in grande, ed oggi è un luogo in cui si combinano le straordinarietà architettoniche con l’immenso parco annesso. Un luogo ideale per una passeggiata all’aperto tra cultura ed aria buona.

Dove si trova la Reggia di Caserta

La Reggia di Caserta sorge in Piazza Carlo di Borbone, un luogo strategico e facile da raggiungere; questo costituisce il primo pregio del sito. Basti pensare che la Reggia si erge imponente di fronte alla stazione centrale di Caserta, ed è praticamente il biglietto da visita per chi giunge in città. Chi esce dalla stazione si trova davanti un grazioso giardino di vaste dimensioni, le cui stradine convergono tutte verso l’ingresso principale del palazzo. Anche se si sceglie di arrivare in auto, la Reggia troneggia sulla strada. Infatti ci si arriva da viale Carlo III di Borbone, una lunga strada in linea retta, che da Marcianise e passando per gli altri comuni, giunge sino alla piazza.

La storia della Reggia di Caserta

Il re Carlo di Borbone aveva necessità di una residenza nell’entroterra del regno, lontana dal mare e quindi, potenzialmente al riparo da eventuali attacchi dei nemici. Scelse Caserta, per la bellezza del paesaggio che affascinò immediatamente il sovrano. Il sito aveva due caratteristiche fondamentali: era riparato ed era poco distante da Napoli capitale. I lavori furono affidati a Luigi Vanvitelli nel 1752; poi gli successe il figlio Carlo. Il palazzo doveva essere sontuoso ed ampio, tanto da reggere il confronto con la Reggia di Versailles;  cosa che i due architetti riuscirono a realizzare. I Vanvitelli fornirono così al mondo, un capolavoro che chiude i conti con il Barocco italiano ed apre le porte al gusto ottocentesco, quello neoclassico. Nel 1780, anche se i lavori non erano del tutto completati, cominciarono ad arrivare i sovrani con servitù a seguito, cominciando a stabilirsi in loco per periodi sempre più lunghi. Nel 1806, sotto il governo repubblicano di Giuseppe Bonaparte, venne realizzata la Strada Ellittica davanti alla Reggia. Lo scopo era evitare il passaggio di carri con bestiame davanti all’ingresso del palazzo. Tuttavia quei lavori furono realizzati solo in parte, fortunatamente. Questo ha dato la possibilità di consentire la realizzazione delle strade che oggi sorgono accanto alla Reggia, quale processo di sviluppo urbanstico. Ad ogni modo, i lavori della Reggia di Caserta, terminarono definitivamente nel 1845, pochi anni prima della caduta del Regno delle Due Sicilie.

Le bellezze della Reggia di Caserta

La Reggia di Caserta si estende su una superficie di circa 47.000 metri quadri; il palazzo interno è di 5 piani e ci sono quattro cortili interni. Gli interni si aprono con lo scalone d’onore, il quale apre la strada verso la Cappella Palatina, gli appartamenti storici, un teatro di corte e la Quadreria. Tutti gli interni appaiono finemente decorati con il gusto dell’epoca; nulla è lasciato al caso. Anche l’arcata che accoglie i visitatori all’ingresso appare molto elegante e lascia ampio spazio di veduta sui cortili interni della Reggia.Il portico d’ingresso fornisce una sorta di collegamento ideale tra gli interni e la cascata, posta molto più in là nei lunghi giardini.

Cappella Palatina e Teatro di corte

Lo scalone funge da collegamento tra il piano inferiore e quello superiore. Una volta saliti, ci si trova davanti alla Cappella Palatina; questa è un fulgido esempio di architettura settecentesca e, secondo molti, i fasti con cui è stata decorata all’interno, incarnano pienamente, più di altre sale, l’idea di ispirazione derivata da Versailles. Dall’altra parte rispetto alla Cappella, quindi nella parte occidentale del palazzo, vi è invece il Teatro di corte, che un tempo allietava le serate dei sovrani e dei nobili giunti a palazzo. Anche questa riccamente decorata, rappresenta uno dei più grandi esempi di architettura teatrale del XVIII Secolo.

Il grandioso parco della Reggia di Caserta

Se si pensa alla Reggia di Caserta come un luogo ideale in cui trascorrere un giorno all’aperto, non si può non considerare il maestoso Parco Reale. Non è facile stabilire dove finisca esattamente il parco. Secondo alcuni, nel comprensorio originale, erano inclusi anche l’Acquedotto Carolino ed il Belvedere di San Leucio. Ad ogni modo, il vero e proprio Parco Reale costituisce una passeggiata sufficiente, anche per gli amanti dei lunghi cammini. Superato l’ingresso ed il portico, si accede al parterre, un ampio prato che prosegue in attraversato da alcuni viali a raggiera. Il perimetro del parco è delimetato da boschi di lecci e tigli, a creare una sorta di muro alberato. I vari incroci dei viali sono adornati da piccole statue, che servono proprio ad indicare la delimitazione di varie aree del parco. A sinistra vi è il Bosco Vecchio, parte integrante di una struttura preesistente, il quale ospita una piccola torre, detta “la Castelluccia”, realizzata per il re Ferdinando IV.

La cascata e le fontane della Reggia di Caserta

Proseguendo in linea retta, ci sono le suggestive fontane. La seconda parte del Parco Reale è caratterizzata da questi corsi d’acqua che si incontrano risalendo lungo la collina. A destra e a sinistra i boschi di lecci conferiscono una visione prospettica suggestiva in direzIone del Monte Briano, laddove sorge la cascata con le acque dell’Acquedotto Carolino. Dal monte cala quindi questa cascata d’acqua proveniente dalla Fontana di Diana e Atteone, che, complice la pendenza naturale del terreno, fanno sembrare ancora più lungo il giardino. Tra le fontane invece la fontana dei Delfini, in cui il getto d’acqua fuoriesce dalla statua di un mostro marino ed, ai lati delle statue ci sono delle grotte artificiali. Più avanti invece vi è la grande Fontana di Eolo, larga 80 metri e più grande di altre fontane in Italia. Le statue raffigurano Giunone che sollecita Eolo a scatenare la furia dei venti contro Enea e i troiani. L’opera però è incompiuta: alcune statue non furono mai realizzate, e non ci sono nemmeno le tre isole che dovevano essere realizzate nel bacino della fontana. Infine vi è la Fontana di Cerere. dove è raffigurata appunto Cerere, dea della fertilità, circondata da ninfe, tritoni e delfini. L’opera ricorda la Sicilia, in quanto la dea detiene in mano il medaglione della Trinacria e i fiumi Anapo e Aretusa sono rappresentati da due figure maschili.

Fontana di Diana e Atteone
Fontana dei Delfini

 

fontana di Eolo
fontana di Cerere

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