Apice, la Pompei del 900
Apice, in provincia di Benevento, è un borgo dove il tempo si è fermato. Un luogo abbandonato dopo i terremoti degli anni Sessanta ed Ottanta, da molti considerato la Pompei del Novecento.
Visti gli ingenti danni l’amministrazione decide di costruire un nuovo insediamento, sulla collina di fronte, ma non tutti accettano lo spostamento. Successivamente, con il terremoto degli anni ottanta però lo spostamento totale sarà necessario ed il vecchio centro abitato di Apice a pochi km da Benevento viene abbandonato.
Storia di Apice
Di epoca normanna è infatti il Castello dell’Ettore. Il castello ha una pianta a forma decagonale, difeso da possenti mura. L’edificio nel passato era dotato di quattro torri, oggi solo due. Dentro le mura troviamo, invece, un grande cortile con una fontanella utile per servire l’acqua agli abitanti ed abbeverare gli animali.
In passato nei dintorni di Apice esistevano cinque conventi: San Francesco (1222), San’Antonio (1500), San Giovanni (1600), San Guglielmo (XII secolo) e l’Abbazia di San Lorenzo al bosco (VII secolo). Oggi invece possiamo trovare in questo borgo la Chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta in Cielo, di origine longobarda, e la Chiesa dei Santi Bartolomeo e Nicola.
Il borgo fantasma
Oggi Apice è visitabile in parte, grazie ai lavori svolti negli anni.