San Giorgio a Cremano, la città natale di Massimo Troisi
San Giorgio a Cremano è conosciuta come la città che ha dato i natali a Massimo Troisi e dove in ricordo dell’attore e regista ogni anno dal 1996 si assegna il premio a lui dedicato al migliore giovane attore comico.
San Giorgio a Cremano è conosciuta come la città che ha dato i natali a Massimo Troisi e dove in ricordo dell’attore e regista ogni anno dal 1996 si assegna il premio a lui dedicato al migliore giovane attore comico.
Essa è situata alle pendici del Vesuvio. Nel corso del Novecento si è ampliata enormemente in seguito a una notevole espansione edilizia che l’ha avvicinata ulteriormente alla città di Napoli con cui confina da un lato.
È una citta molto popolosa, terzo comune italiano per densità di popolazione dopo Casavatore e Portici (entrambi fanno parte della città metropolitana di Napoli).
L’antica storia di San Giorgio a Cremano
Il suo territorio, abitato già nel IV secolo d. C., risultava diviso in quattro parti. Una pianeggiante situata verso il mare, le altre più vicino al Vesuvio, la più arsa di queste zone venne chiamata Campo Crematum e in seguito tutta l’area fu detta territorium Crematum per la diffusa presenza di terre di origine vulcanica. L’attributo Crematum si è poi commutato in Cremano, nome che è restato a indicare la città.
L’altra componente del nome si formò nel corso del X secolo, quando nel 993 l’eruzione del Vesuvio minacciò l’esistenza del stessa del paese. Gli abitanti si rivolsero a San Giorgio affinchè salvasse la cittadina. Cessato il pericolo memore della grazia ricevuta gli abitanti eressero un sacello votivo dedicato al Santo che diede il nome al luogo il quale si chiamò per sempre S. Georgii ad Crematum.
Il nucleo del paese, sviluppatosi tra l’XI e il XV secolo, fu sempre considerato un casale, ovvero una pertinenza della città di Napoli, alle cui vicende è stato strettamente legato.
I suoi abitanti col tempo riuscirono ad avere un’amministrazione propria.
San Giorgio non sempre ha goduto di tale libertà. Nel 1642 venna concessa come feudo ad Antonio Caracciolo da Filippo IV come pagamento dei servigi resigli da quest’ultimo, ma i sangiorgesi non tollerarono a lungo questa condizione di vassallaggio e riscattarono la loro terra pagando a Caracciolo circa 5000 ducati d’oro che furono anticipati dalle famiglie più facoltose del territorio.
Nel Settecento la cittadina ricevette nuovo vigore dal governo illuminato di Carlo III DI Borbone. In questo periodo nacque e si sviluppò il famoso Miglio d’oro che si snoda da Portici a Torre del Greco, che dette rinomanza e lustro alla costiera attraverso le sontuose ville patrizie che sorsero le une vicino alle altre. Numerose ville sorsero anche a San Giorgio, alcune molto belle, come Villa Caramanico dove si recò spesso Gioacchino Murat e lo stesso Ferdinando I di Borbone quando risiedeva nella Reggia di Portici.

Nell’aria più antica della città, sede del primo nucleo abitativo, sorge la chiesa di San Giorgio vecchio, fu in questo sito che fu eretto il sacello in onore di San Giorgio che aveva protetto gli abitanti del luogo. Nel corso degli anni l’aumento della popolazione rese necessario ampliare il tempietto dotandolo anche di un campanile. Fino alla metà del Cinquecento essa fu un importante punto di riferimento della vita religiosa della città, in seguito fu abbandonata dai sangiorgesi che preferirono la nuova chiesa di Santa Maria del Principio, che aveva assunto le prerogative della chiesa di San Giorgio.
Quest’ultima fu in seguito affidata ai Domenicani che non solo la restaurarono ma costruirono l’attiguo convento. All’inizio dell’Ottocento il consiglio comunale deliberò la costruzione di un cimitero all’aperto, lontano dal centro abitato, da allocarsi proprio nel fondo adiacente l’antica chiesa che assunse anche le prerogative di chiesa madre del cimitero.
Le meravigliose ville Vesuviane
Nel passato San Giorgio a Cremano fu nota per le sue ville, ben cinquantuno, costruite sul suo territorio nel corso del Settecento.
Come abbiamo già detto, tra queste la più lussuosa fu Villa Caramanico oggi Villa Vannucchi in via Roma, punto di riferimento mondano per la nobiltà napoletana dell’Ottocento dove più volte si recava anche il re, un passaggio segreto sotterraneo collegava, infatti, la villa alla Reggia di Portici. Passaggio che fu chiuso definitivamente dopo l’ultima guerra mondiale. Attualmente è in progetto una nuova ristrutturazione della Villa coi fondi del P.N.R.R.
Tra le altre ricordiamo anche Villa Bruno denominata anche “Palazzo delle Cultura Vesuviana” situata in via Cavalli di Bronzo che, da molto tempo, è sede del centro culturale di San Giorgio, ospita concerti, manifestazioni e il premio Massimo Troisi nato nel 1996, dedicato ai giovani comici. Dal 2002 è anche sede della biblioteca comunale, sulla base di una cospicua donazione fatta dal cav. Giacinto Fioretti che ne ha curato anche la sistemazione.

Altre ville che meritano essere ricordate sono: villa Pignatelli di Montecalvo, in largo Arso appartenuta al ramo dei duchi di Montecalvo; Villa Borrelli in via Buozzi; villa Caracciolo di Avellino poi Carsana, appartenuta a una delle più insigne casate napoletane , utilizzata come residenza estiva; villa Galante in via Pessina che appartenne dopo numerosi proprietari allo storico Aspreno Galante che la modificò rendendola di tre piani ma si curò di non cancellare le originarie linee settecentesche e l’ampio scalone di piperno napoletano.
La festa patronale di San Giorgio a Cremano
Le feste tradizionali sono connesse alle principali celebrazioni liturgiche, tra le quali assume importanza quella del Santo Patrono. Il 23 maggio la statua del Santo e dell’Immacolata Concezione sono portate dalla Parrocchiale di San Giorgio Martire in processione per il paese, per ringraziare il Santo dello scampato pericolo per l’eruzione del Vesuvio.
Il legame di San Giorgio a Cremano con Massimo Troisi
Come già anticipato, San Giorgio a Cremano è anche la città di Massimo Troisi. Il celebre comico partenopeo è cresciuto alla pendici del Vesuvio, sottolineando spesso nelle interviste le sue radici nel primo comune confinante con Napoli

A San Giorgio, infatti, ha iniziato il suo percorso teatrale presso il Centro Spazio Teatro, tutt’oggi funzionante. Molte scene della smorfia sono nate nel comune vesuviano e diventate famose.
Oggi la sua città lo ricorda quotidinamente, con una piazza a lui dedicata e con vari murales (grandi facciate e panchine dedicate), oltre che con l’annuale Premio Massimo Troisi.