Mostra d’arte presepiale nel Complesso di San Severo al Pendino a Napoli

Dal 4 dicembre 2021 all'8 gennaio 2022 è possibile visitare la Mostra d'arte presepiale a San Severo al Pendino. La tradizione dei presepi è fortemente sentita nella città di Napoli e questa mostra l'evidenzia.

0 625

Le nostre case sono ormai abbellite per le feste e la maggior parte delle persone ha postato il proprio albero di Natale sui social. Ma anche il presepe è una tradizione da rispettare ogni anno.

Ci sono i presepi classici, grandi, che comprendono tutti i personaggi della storia più quelli che ritraggono la vita quotidiana, il tutto dietro a cascate, botteghe e grotte. E poi ci sono quelli moderni, dove tutto è estremamente tecnologico e in cui la forza motrice ha la meglio.

Per gli amanti del presepe tradizionale, imperdibile è la mostra d’arte presepiale nel Complesso di San Severo al Pendino.

Si tratta della sua trentacinquesima edizione, organizzata dall’Associazione italiana Amici del Presepe di Napoli.

Ci sarà anche un catalogo estremamente prestigioso riguardante articoli sull’arte presepiale con annesse fotografie di ogni opera presente.

Per il concorso “Il mio presepe”, sono esposti i presepi realizzati dagli alunni delle scuole d’obbligo che tratteranno temi particolarmente sensibili come l’immigrazione e l’inquinamento. La novità è anche l’inserimento di situazioni attuali e di statuette moderne, realizzate con materiali sicuramente diversi da un tempo e che rappresentano la caoticità della società moderna.

Troveremo pertanto soggetti intenti a svolgere le faccende della vita di tutti i giorni in tutto il loro splendore. Ognuno di loro ha la propria espressione. E si va dalla rappresentazione di personaggi appartenenti al ceto più elevato fino a quello più basso.

Mercati, grotte, taverne, rudere di templi. E poi greggi, ambulanti e gli immancabili Re Magi.

Ma in tutto ciò traspare la grandezza dei maestri artigiani che hanno lavorato a questi progetti i quali coinvolgono anche da un punto di vista strettamente emozionale. La cura e la dovizia dei particolari è veramente incredibile. Si riesce a vedere la realtà e la vivacità di Napoli del passato ma anche del presente. I suoni, i sapori, i colori, i profumi e tutto ciò che la caratterizza nel profondo. Riproduzioni naturali e fedeli, quindi.

Lo scopo è sicuramente quello di mantenere quanto più viva possibile la tradizione dell’arte presepiale napoletana, considerata patrimonio culturale e storico e riconosciuto a livello mondiale.

Tradizione napoletana del Presepe

Il classico presepe napoletano racchiude la Natività in un contesto tipicamente settecentesco. Fu Carlo III di Borbone ad incentivare tale arte, che divenne una vera e propria moda. Si parla infatti di stagione dell’oro, da questo punto di vista.

Ci si concentrò sulla teatralità dei gesti, dei movimenti, delle espressioni delle figure rappresentate.

Ma la prima menzione di un presepe presente all’interno di un atto notarile risale al 1021 nella Chiesa di Santa Maria.

Oggi, il luogo simbolo e pulsante di questa tradizione è senza dubbio San Gregorio Armeno, conosciuta a livello mondiale come la via dell’arte presepiale. Le sue botteghe o bancarelle espongono pastori di ogni dimensione e fatti di sughero, di stoffa, etc… Ogni anno poi, gli artigiani inventano personaggi nuovi o realizzano figure dei volti più in voga del momento. Ma i pastori tradizionali come Benino, Il Monaco o La Zingara sono immancabili.

La chiesa di San Severo al Pendino

La Chiesa di San Severo al Pendino è situata nel centro di Napoli, in Via Duomo.

Costruita  nel 1448 da Pietro Caracciolo, abate della Chiesa di San Giorgio Maggiore, fu affidata ai padri Domenicani nel 1550.

Tra il 1559 e il 1620 venne demolita per poi rinascere grazie al progetto di Giovan Giacomo Di Conforto.

Nella prima metà del XVII secolo venne nuovamente ricostruita secondo lo stile barocco e l’aggiunta di una bellissima scala con balaustra scolpita in piperno.

Tra il 1818 e il 1835 diventò Archivio di Stato, per poi essere affidata di nuovo ai religiosi.

Durante la Seconda guerra mondiale ospitò i rifugiati e nel 1980 venne distrutta dal terremoto.

Attualmente si presenta come una struttura ad una navata con più cappelle. Lo stile è quello risalente al Cinquecento ma anche al Settecento.

Stupendo è il monumento sepolcrale di Giovanni Alfonso Bisvallo, realizzato da Girolamo d’Auria nel 1617.

Giorni ed orari della mostra

Dal 4 dicembre 2021 all’8 gennaio 2022 dunque, è possibile visitare questa mostra aperta al pubblico in Via Duomo.

La mostra è aperta dalle ore 9:00 alle 19:00, fatta eccezione per il 24 e il 31 dicembre dalle ore 9:00 alle 14:00.

Il 25 dicembre e il 1 gennaio sarà chiusa.

L’ingresso è gratuito.

 

Fonte foto: visitbracciano.it

 

Lascia un Commento