Le Cascate di Calabritto: Un viaggio tra natura, storia e fede nei Monti Picentini
Un percorso emozionante alla scoperta delle cascate e del Santuario della Madonna del Fiume
Inserite in un contesto naturale a dir poco suggestivo, le cascate di Calabritto offrono refrigerio in estate lontano dalle spiagge affollate. Un’oasi di freschezza durante le calde giornate estive dove è possibile fare una pausa per poter mangiare. Le acque cristalline delle pozze sottostanti invitano a fare un bagno rigenerante, regalando un momento di piacere e relax. Immersi nella bellezza delle cascate, ci si può abbandonare alla frescura dell’acqua, godendo di un’esperienza unica nel cuore della verde Irpinia.
Un paradiso naturale
Nel cuore dell’entroterra campano, si trovano le Cascate di Calabritto, una meraviglia naturale che incanta i visitatori con la sua bellezza incontaminata. Questo angolo di paradiso offre un ambiente suggestivo e rigoglioso, dove le cascate si riversano con maestosità, creando uno spettacolo mozzafiato e regalando emozioni uniche. Il periodo migliore per visitare le cascate di Calabritto è la primavera o l’autunno. Un articolo sul sito The Walking Family consiglia di visitare le cascate in giugno, quando si può godere della costante presenza di acqua e rinfrescarsi spesso nelle piscine naturali della cascata. Tuttavia, il caldo può essere un po’ soffocante nei brevissimi tratti esposti al sole.
Dove si trovano
Il comune di Calabritto sorge nell’area del Parco Naturale dei Monti Picentini, una zona ricchissima d’acqua con alle spalle tanta storia e cultura religiosa. Proprio queste ricchezza idrica crea ben 14 salti. Sono tra le più alte della Campania con i loro 70 metri di dislivello. Tra le numerose cascate presenti nell’area, spiccano le Cascate del Tuorno, del Bard’natore e del Rivezzuolo. Rappresentano solo alcune delle meraviglie che si possono scoprire nelle terre di Calabritto, regalando ai visitatori emozioni uniche e un’immersione totale nella bellezza della natura irpina. Alle Cascate di Calabritto si possono praticare il trekking e il canyoning, immersi nella Valle dello Zagarone (o forra di Calabritto).
Tuorno, Bard’natore e Rivezzuolo
La Cascata del Tuorno, considerata la più importante e suggestiva è alta ben 18 metri. Si distingue per il suo balzo d’acqua suddiviso su quattro salti, di cui tre visibili facilmente e uno più nascosto. Immersa in un lussureggiante sottobosco, questa cascata regala un paesaggio ricco di funghi e una fauna straordinaria per queste zone abitate. Un’altra cascata affascinante è la Cascata del Bard’natore, situata a un’altitudine di 570 metri. Composta da cinque salti, questa cascata è accompagnata da un sentiero che permette ai visitatori di risalire fino al primo salto, offrendo un’esperienza unica e panoramica. Infine, non possiamo dimenticare la Cascata del Rivezzuolo, nota come la cascata più alta dell’Irpinia. Con i suoi imponenti 40 metri di salto e ulteriori 40 metri di scivolo, raggiunge una maestosità complessiva di 80 metri. La sua bellezza e imponenza la rendono un vero spettacolo naturale da ammirare e apprezzare.
La Chiesa rupestre della Madonna del Fiume di Calabritto
Alla fine di uno dei sentieri che si possono percorrere, si trova la Chiesa rupestre della Madonna del Fiume di Calabritto. Collocata all’interno di una grotta carsica, è l’emblema di una perfetta simbiosi tra fede e natura. Risale al XVII secolo e secondo la tradizione, la sua costruzione sarebbe successiva all’episodio in cui una cappella, situata sulla riva del torrente Meria, fu travolta a causa dello straripamento del corso d’acqua provocato dalle piogge cospicue che interessarono il paese per diversi giorni. L’evento tuttavia, lasciò intatta una raffigurazione della Vergine Maria dipinta sulla parete, motivo per il quale fu eretta la Chiesa, ancora oggi meta di pellegrinaggio da parte di fedeli ed escursionisti. Alla Chiesa è legata anche una credenza, di origine pagana. Se una donna in attesa di un bambino beve l’acqua che sgocciola da una particolare stalattite a forma di mammella, le sarà assicurata abbondanza di latte. Tale leggenda, avvalorata dal fatto che la Madonna del Fiume sia la protettrice delle partorienti, attira ogni anno numerosi fedeli che ci vanno per pregare e chiedere protezione.