La valle del Calore: tra acqua, montagna e natura
Un luogo incantevole in Campania: si tratta dell’area protetta delle “Gole del Calore” e dell'omonimo fiume. Un paesaggio ancora intatto nella sua selvaggia bellezza.
Inserita in un contesto naturale a dir poco suggestivo, la Valle del Calore offre refrigerio in estate lontano dalle spiagge affollate. Anche nei periodi di maggiore afflusso, a parte l’area picnic, si riesce sempre a trovare un angolo dove godersi la natura. Altre attività sono possibili, come il trekking, il kayak e percorsi enogastronomici.
La Valle del Calore si trova nel Subappennino (rilievi appenninici di solito meno elevati della catena principale) lucano in Campania. Non deve essere confusa con la valle omonima che comprende il bacino del Calore Irpino, un altro fiume localizzato anch’esso in Campania, in Irpinia esattamente.
Il Calore Lucano, ritenuto uno dei fiumi più puliti d’ Europa è un importante affluente di sinistra del fiume Sele al quale si congiunge non lontano dalle rovine di Paestum. Nasce sul monte Cervati, una delle montagne più alte della Campania, in una località chiamata Festole.
Il suo corso si svolge esclusivamente nel Cilento , facendosi strada in un bacino caratterizzato, soprattutto nella parte alta, da località impervie e di difficile accesso. Ad esso inoltre, si ricongiungono, durante il tragitto, diversi affluenti. Il suo nome sembrerebbe derivare dal fatto che la temperatura dell’acqua è più alta della media, anche se, proprio calda non lo è, anzi!!
La flora e la fauna della valle del Calore
Il Calore, oltre ad essere importante dal punto di vista paesaggistico e idrografico, è importante per l’aspetto naturalistico, grazie alle sue acque fredde (in contraddizione al suo nome), limpide e tortuose. Per questo sono l’habitat ideale per le trote fario. Ogni anno si organizza il 17 agosto, una gara di pesca. Inoltre, in alcuni punti, è il regno della lontra europea, un esemplare raro e quindi protetto. Lungo il fiume è possibile trovare anche salamandre, ricci e diverse famiglie di uccelli.
Anche la flora è ricca e variegata. Si possono trovare foglie di lauroceraso, orchidee selvagge, piante officinali ecc. Possiamo asserire senza dubbio che la valle del Calore è un esempio lampante di biodiversità. A conferma di ciò l’area è stata dichiarata Sito di Interesse Comunitario, Zona a Protezione Speciale, Riserva Integrale, Area Natura 2000.
Le gole del Calore
Fra le bellezze naturali presenti in valle ci sono le Gole del Calore. Si sono formate grazie all’azione del fiume, il quale, soprattutto nella parte alta, si insinua tra le pareti alte (fino ad una decina di metri) e rocciose. Nella sua discesa verso il mare forma ben cinque gole e/o vallate.
- La prima si forma tra i dislivelli del monte Cervati, a monte del paese di Piaggine
- La seconda tra il comune di Valle dell’Angelo e la località Lazzine
- La terza gola si trova a valle del paese di Laurino e, a differenza delle prime due, è caratterizzata da una fitta vegetazione.
- La quarta si divide tra i paesi di Magliano Nuovo e Felitto
- La quinta gola viene subito dopo ed è interamente nel comune di Felitto
Quella più suggestiva dell’intero percorso è sicuramente la quarta, tra Felitto e Magliano. Le gole danno il meglio di sé, offrendo uno spettacolo di rara bellezza e natura incontaminata. E’ in questo tratto che troviamo anche le marmitte dei giganti, dei pozzi che si sono formati nelle rocce a causa dell’erosione fluviale dovuta ai mulinelli durante le piene.
Sempre in questo tragitto troviamo altre due opere della natura, il ponte di petratetta, un ponte naturale che si è formato grazie ad un enorme macigno incastrato tra le pareti lungo il greto. Rappresenta una delle poche possibilità di passare da un lato all’altro del fiume. La seconda opera è la grotta di Bernardo. Ben nascosta dalla fitta vegetazione, la leggenda narra che la grotta deve il suo nome ad un brigante che l’avrebbe abitata.
Non mancano poi opere fatte dagli uomini, come il ponte medievale di Magliano Nuovo, un ponte a schiena d’asino antichissimo. E’ uno dei quattro ponti medievali sul fiume Calore. Sono presenti anche la diga e i resti della centrale idroelettrica di Remolino. Dopo la quinta gola il fiume non è più imprigionato e quindi non troviamo altre gole.
I percorsi enogastronomici della valle
La meravigliosa natura della valle del Calore produce i suoi effetti anche a tavola. I percorsi enogastronomici si sviluppano tra le aziende che propongono prodotti selezionati per un pubblico attento. Si tratta di degustazioni guidate in cui il produttore è attento ai fabbisogni del consumatore rendendolo partecipe della propria esperienza. Vengono spiegati i processi di lavorazione, le caratteristiche del prodotto e le relative proprietà. L’idea è quella di fornire gli strumenti necessari per la conoscenza e il riconoscimento dei parametri di qualità che contraddistinguono un prodotto di eccellenza, andando oltre il rapporto commerciale e creare così un feedback.
E’ possibile inoltre vivere l’esperienza della vendemmia, della raccolta delle olive, della raccolta delle castagne, dei funghi e degli asparagi.
Gli agricoltori della Valle del Calore sono impegnati nella produzione di vini, sia DOC che IGT e di oli. Tra i suoi prodotti spiccano i sette vini Castel San Lorenzo D.O.C. e i vini Paestum a Indicazione Geografica Tipica.
Fonte delle foto: Tripadvisor