L’essenza agreste del torrone e delle selve di San Marco dei Cavoti
Un borgo preromano in armonia tra alture, boschi sospesi tra cascate naturali e colline con i più preziosi monumenti storici e architettonici.
Il borgo di “ San Marco dei Cavoti”, in provincia di Benevento, cattura la vista per il suo manto bucolico e la sua ubicazione panoramica. Costeggiato dal torrente Tammarecchia su cui sgorga la ” Cascata Ripa“. Veri e propri merletti d’ argento di un quadro entro cui si sviluppa una selva, ma non “ oscura” di boschi. Il borgo sembra fermo così al 1350 quando una colonia francese di origine provenzale dopo diversi terremoti, ne incrementò lo sviluppo demografico.
Il torrone
Una storia di tradizioni familiari che hanno reso San Marco dei Cavoti il paese del “ Torrone”, dando impulso a un forte sviluppo del terziario soprattutto a partire dal 2000 con l’istituzione della festa del torrone.
L’ economia di San Marco dei Cavoti è ancora legata al settore agricolo il cui vigore risiede nelle aziende dolciarie, presenti già dalla fine dell’Ottocento, per la produzione del Torrone e del Croccantino.
La prima fabbrica di torroni è fondata nel 1891 dal cavalier Innocenzo Borrillo, che realizza nel suo laboratorio diverse varietà di torroni, ma anche altri dolci e specialità di pasticceria come i Baci. I Baci sono anche noti come Croccantino di San Marco dei Cavoti: barre di croccante composte da mandorle, nocciole e zucchero, originariamente ricoperte di naspro (impasto di mandorle e zucchero caramellato). Ma la versione più venduta dei Baci risale a Giuseppe Serio che sull’ esempio di Borrillo fondò una ditta di torroni ricoprendoli però di “ cioccolato” anziché naspro. Alla morte del Cavalier Borrillo nel 1971 l’attività è tramandata fino al nipote, il cavalier Innocenzo junior che tuttora lo gestisce mentre altri tre suoi nipoti diedero vita ad altri laboratori a partire da quello originario.
Dal 2001 la Festa del Torrone e del Croccantino si svolge tutti i week end di dicembre dall’ 8 al 24, battendo ogni anno il record del torrone più lungo del mondo che, nel 2016, ha raggiunto i 56 metri. Motivo in più per accorrerci, in contingenze migliori.
Un po’ di storia
Le romanzesche peripezie fisiche e politiche del territorio prima del suo aspetto definitivo.
Il borgo come già detto ha origine preromana e fu sconvolto da ben due terremoti: il primo presso la contrada di Zenna dove il nucleo fu rifondato su di un colle detto toppo di Santa Barbara. Il secondo, alla metà del Trecento, dove gli abitanti superstiti si spostarono a nord fondando un nuovo centro quello attuale di San Marco dei Cavoti.
Grazie a Luigi Shabran (feudatario della zona), il borgo fu oggetto di fermento sia demografico che economico. A questa colonia francese di origine provenzale è collegato anche il toponimo del paese sia per il nome della chiesa sotto cui sorgeva il centro, San Marco Evangelista, rendendo onore al Santo vescovo di Eca (sembra, gli Shabran fossero particolarmente devoti), che per “ Cavoti”, da Gavots, nome degli abitanti di Gap, la città della Provenza da cui giungevano i coloni francesi.
Il 1656, però rappresentò il naufragio di questa rigogliosa ripresa. L’ epidemia della peste decimò la popolazione e l’espansione del paese procedette al di fuori delle mura medievali. Definitivamente, il terremoto del 1962 causò vasti danni al centro storico di San Marco che venne per gran parte abbandonato. Gli abitanti quindi si insediarono in nuovi quartieri, assegnando al paese il suo volto attuale.
Cosa visitare a San Marco dei Cavoti
Le principali attrazioni da visitare a San Marco dei Cavoti sono:
- Museo Degli Orologi Da Torre.
- Chiesa di Maria Santissima del Carmine.
- Chiesa di San Marco Evangelista
- Torre provenzale.
Il Museo Degli Orologi Da Torre
È la nicchia della cospicua collezione del cavalier Salvatore Ricci, un artigiano sammarchese che dopo aver svolto vari mestieri si dedicò alla attività di orologiaio. La sua grande perizia è stata la riparazione di orologi ubicati in vecchi campanili, appropriandosi di un gran numero di esemplari che sarebbero stati altrimenti destinati all’abbandono. Nel 1998, venne ufficialmente costituito il Museo degli Orologi da Torre di San Marco dei Cavoti.
Chiesa Santa Maria Santissima del Carmine
Risalente al Trecento, in particolare conserva degli affreschi del Settecento. Alla chiesa è annessa una Confraternita retta da un Priore il quale, per consolidata e plurisecolare tradizione, appartiene alla famiglia Zurlo.
Chiesa di San Marco Evangelista
Con opere di gran pregio come due tele sacre del Seicento e due putti marmorei del fonte battesimale.
Torre Provenzale
Un antico carcere del Trecento adibito poi a campanile.
Curiosità, tradizioni e folclore
San Marco e i suoi abitanti alla fine degli anni Ottanta furono oggetto di studi antropologici e sociali da parte di alcuni studiosi che indagarono sulle locali usanze familiari e diedero poi alle stampe: il lavoro Rituale, parentela e identità in un paese del Sannio (S. Marco dei Cavoti) a cura di Berardino Palumbo (edizioni Franco Angeli, 1991).
Fonte dell’articolo: http://it.wikipedia.org/wiki/San_Marco_dei_Cavoti
Foto di fuoriporta.org