È stato inaugurato nel 2000 da Monsignor Beniamino Depalma ed è in parte ospitato nelle sale del palazzo vescovile, costruito durante l’episcopato di Fabrizio Gallo, e in parte negli ambienti attigui alla cattedrale: stiamo parlando del Museo Diocesano di Nola, che custodisce collezioni di varia natura, tutte ricordanti aspetti della storia della Diocesi.
La più importante e preziosa è, sicuramente, quella che comprende il Tesoro della cattedrale, formatosi nel corso dei secoli, grazie alle donazioni di vescovi e personaggi illustri.
A questo si sono aggiunte, nel tempo, opere d’arte scampate all’incendio che colpì la cattedrale nel 1861 ed altre provenienti da ulteriori chiese della diocesi che, per motivi di conservazione, sono ospitate nel museo nolano. Un posto d’onore è occupato anche dalla collezione di argenti, che comprende croci astili, ostensori raggiati, calici e pastorali, che testimoniano la maestria degli argentieri napoletani dal XV al XVIII secolo. Pezzi da novanta sono la Mitra Vescovile, capolavoro dell’oreficeria gotico-internazionale della metà del Trecento, e i busti dei santi patroni Felice e Paolino, realizzati da Giacinto Buonacquisto e Andrea de Blasio, nel XVIII secolo.
La cappella dell’Immacolata, poi, esempio lampante della meravigliosa architettura tardo-cinquecentesca e scampata all’incendio del 1861, ospita la collezione di paramenti sacri, frutto di un preziosissimo lavoro di ricamo a filo d’oro su seta. Qui è conservata, inoltre, la Vergine Dormiente, statua a manichino del XIX secolo, oggetto di grande devozione popolare.
Infine, come non menzionare la famosa Sala dei Medaglioni, nella quale troviamo molti reperti lapidei provenienti dall’antica cattedrale, chiamata così per i ritratti dei vescovi nolani dipinti nei tondi delle pareti: periodicamente, è sede di mostre tematiche di varia natura. Di notevole pregio è anche la raccolta di reliquiari, busti ed alcuni documenti prima conservati nell’Archivio Storico diocesano, che, adesso, sono esposti proprio in questo salone.
Tra i documenti, merita una menzione particolare il Breviario Nolano: un manoscritto del XIV secolo, redatto in scrittura gotica e con decorazioni miniate.
Un’occasione, unica, quindi, per rivalutare un territorio troppo spesso dimenticato e apprezzarne le ricchezze nascoste.
Informazioni
Il museo è aperto tutti i giorni su prenotazione ed il biglietto ha il costo irrisorio di soli 2 euro.