I friarielli, la verdura napoletana più invidiata

Verdura che cresce soltanto in Campania, caratterizza fortemente la nostra cultura e la nostra agricoltura, ovviamente.

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I friarielli sono coltivati soprattutto nelle aree a sud-est della Campania, specialmente in alcuni comuni come Acerra, Caivano, Afragola, Casoria, Cardito, Sant’Antimo, Aversa, Mondragone e nella piana del Sele ad Avellino.

Fino a qualche anno fa, i friarielli si coltivavano anche al Vomero, che infatti, veniva chiamato “o colle d’e friarielle”.

Si possono trovare tutto l’anno, ma il periodo migliore va da quello autunnale a quello primaverile e, per essere più precisi, da autunno inoltrato fino agli inizi della primavera, in quanto in questo periodo non sono né troppo maturi né troppo acerbi.

Perché si chiamino friarielli non è ancora sicuro.

Probabilmente deriverebbe dal verbo napoletano “frijere” in base quindi al modo in cui vengono cucinati.

Come si cucinano?

Usati come contorno, generalmente insieme alle salsicce, da cui il detto “A sasicc’è à mort d’è friariell”, o per farcire pizze, panini e torte, sono abbastanza facili da preparare. Dopo averli puliti, si sbuccia uno spicchio d’aglio e lo si soffrigge con peperoncino e olio; si aggiungono poi i friarielli con un po’ di sale e si cuociono a fiamma bassa per 10 minuti.

La leggenda

Vi starete chiedendo se davvero ci siano leggende su di una verdura e io vi rispondo di sì e ve la racconto.

Ogni anno, a Materdei, si festeggia la “la festa del friariello” e in una di queste occasioni, il “Comitato degli abitanti di Materdei”  racconts le origini del friariello, che, secondo l’ “Historia della vulgata”, opera scritta da un monaco sconosciuto della zona dei Decumani maggiori,  risalirebbe alla fine del XVII secolo,  o meglio, al febbraio del 1694, e sarebbe nato in occorrenza di una festa svoltasi per onorare un boss del quartiere. Una donna intenta a preparare pizze fritte si rese conto di non avere pomodori e così immerse i friarielli nel grasso bollente. La sua “opera” piacque e fu molto gradita ai palati, inebriati dal profumo dei friarielli e da quel momento in poi, vennero sempre cucinati nella sugna cocente.

Alcune curiosità

Quando Napoli era controllata dai francesi molte povere donne napoletane sognavano di poter stare in quelle cucine francesi così ricche di prelibatezze, i cui avanzi venivano gettati dalle finestre e da loro raccolti, ma non potendosi sfamare sempre in questo modo, iniziarono ad interessarsi ai prodotti offerti dalla terra, tra cui i friarielli, rendendoli appetibili e amati da tutti.

Perché si sa, il napoletano “s sap arrangià”!

Le proprietà dei friarielli

Ricchi di sali minerali, fosforo, ferro, magnesio e potassio, calcio, latte, vitamine A e C e fibre, contiene poche calorie e zero colesterolo, pertanto, è consigliato in gravidanza o a chi soffre di anemia e colesterolo alto.

Rinforza le ossa e i muscoli, migliora la vista e agisce positivamente sul sistema immunitario.

Appartenenti alla famiglia delle brassicacee, apportano quindi benefici alla salute grazie ai suoi minerali e vitamine.

Il gusto è amarognolo per la presenza dei glucosinolati che svolgono una funziona antiossidante.

Insomma, si tratta di un piatto estremamente energetico, oltre che gustoso!

Una ricetta appetitosa: la pizza salsiccia e friarielli

La pizza salsiccia e friarielli è una tradizione tipicamente napoletana, tramandata da generazioni e prepararla non è poi così difficile. Gli ingredienti da utilizzare sono olio, lievito di birra, acqua e farina.  Sciogliere il lievito di birra in una zuppiera di acqua calda, aggiungere sale, mescolare, usare la farina, mescolare ancora, far lievitare e tagliare l’impasto pronto in due parti uguali, stendendo la prima parte, aggiungendovi l’olio e mettendo la pasta con i friarielli e le salsicce (cucinate da parte), per poi utilizzare la seconda a coprire gli ingredienti. Si passa poi ad infornare a 220 gradi per mezz’ora circa e il forno a 220 gradi.

Infornarla per un’altra mezz’oretta.

E… buon appetito!

 

 

Fonti: Wikipedia, Turismo.it, Sale e pepe, Sale e terra del Vesuvio, la Cooltura, Giallo Zafferano, mysa.info.

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