Caselle in Pittari, un borgo colorato nel Cilento

Caselle in Pittari é un borgo del Cilento fra cibo, natura e speranza raccontata sui muri

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L’estate è alle porte e con la diminuzione delle restrizioni per il Covid-19 noi tutti abbiamo l’occasione di scoprire nel dettaglio la nostra terra. Da nord a sud la nostra Campania è ricca di storia e di attrazioni per tutti i gusti.

Nel Cilento, a circa 3 ore di auto da Napoli, troviamo Caselle in Pittari. Si tratta di un comune di quasi due mila abitanti in cui convivono tradizioni e contemporaneità.

Borgo Cilento
Foto Daniele Carrano

Le origini di Caselle in Pittari

Circa le origini di questo piccolo comune ci sono varie opinioni.

Il suo nome, secondo alcuni studiosi, è di chiara derivazione latino-medievale e significherebbe letteralmente “piccole case sul monte pietroso”.

Un primo insediamento nella zona risale al VII-VI a.C, sul monte San Michele, a Sud dell’odierna Caselle, a guardia della “via del sale” che in quel periodo si snodava lungo il corso del Bussento e univa il Vallo di Diano con il Golfo di Policastro. A testimonianza di quanto detto ci sarebbero molti frammenti di tegole e vasi di epoca ellenistica, oltre che di alcuni nuraghi in miniatura sulla sommità del monte, tumuli di pietra grezza in cui forse si seppellivano i defunti.

È probabile che a sud ovest dell’attuale Caselle, sorse il secondo abitato della zona certamente lucano. Alcuni scavi, nella località Laurelli, hanno messo in luce un’area di notevole interesse archeologico, con numerosi reperti di età romana e una necropoli lucana.

A detto di altri però Caselle venne fondata dagli abitanti della costa di Policastro spintisi all’interno per trovare rifugio in una zona montuosa meno accessibile ai predoni provenienti dal mare. Di fatti, Caselle è arroccata su una collina sormontata da una torre di epoca medioevale, l’appellativo “in Pittari” verrà aggiunto solo dopo l’unità d’Italia.

Torre Medievale Cilento
Foto Daniele Carrano

Cosa vedere oggi a Caselle in Pittari?

La Torre citata poc’anzi è tutt’oggi ancora visibile e ci dà la possibilità di affacciarci su una grande distesa di verde, regalandoci un attimo di pace. Relax che possiamo goderci anche poco distante dal centro abitato in riva  al lago Sabetta, un bacino artificiale creato nel 1958.

Una giornata tipo da passare in questa zona però non può non prevedere una sosta con del buon cibo. Aria salubre, prodotti di qualità, ulivi e panorami immersi nella natura, sono infatti le caratteristiche di questa località.

Poco distante da Caselle, poi sono raggruppati un notevole numero di grotte, tra cui inghiottitoi, risorgenze e numerose piccole caverne. In pochi sanno che in questa zona è presente il secondo fiume sotterraneo d’Italia. Si tratta dell’Inghiottitoio del Bussento, nel quale si riversa il fiume omonimo per poi riemergere dopo un percorso sotterraneo di circa 4 km in linea d’aria e un dislivello di circa 100 metri, dalla Risorgenza del Bussento, nei pressi dell’abitato di Morigerati. Particolarmente rilevante nel corso dell’anno è il Palio del Grano un modo per rievocare saperi, tradizioni e sapori.

Lago Cilento
Lago Sabetta, foto Daniele Carrano

Le diverse forme d’arte a Caselle in Pittari

Ultima attrazione di Caselle, in ordine cronologico, è l’arte. Il suo borgo, infatti, a partire dal 2016 è stato ricolorato dai cittadini, grandi e piccini, in un’operazione di Street Art chiamata “Fiori alle porte“, ideata dall’associazione culturale ‘La torre di Abele’.

Protagonista di questa manifestazione però non sono grandi facciate o murales, come fatto altrove, bensì piccole operazioni pregne di significato e storie. Come per tutti i piccoli borghi del sud e della nostra regione ben diffusa è l’immigrazione e dunque l’idea che una vita fra quei vicoli non sia possibile. La speranza pian piano diminuisce in centri abitati in cui pian piano si diffondono cartelli  “vendesi” fuori i portoni dei palazzi e dove annualmente c’è chi parte per trovare un futuro migliore, salutando gli affetti.

In questo triste contesto, poter passeggiare fra i vicoli e notare sulle tipiche porte di legno scritte d’amore e di speranza fa riaccendere una piccola fiamma. In dialetto, come in italiano,  è infatti possibile leggere messaggi di speranza o vecchie serenate d’amore.

Graffiti Cilento
Foto Daniele Carrano

Così la street art racconta di un popolo, delle sue tradizione, del suo dialetto e della sua poesia, creando uno spaccato unico che unisce più generazioni e fa da ponte fra passato e futuro.

Con due murales più tipici dell’arte urbana invece è stata abbellita la scuola elementare e una facciata vicino la Torre.

Foto Daniele Carrano
Foto Daniele Carrano

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